Creare un titolo efficace ed apparire tra i primi risu

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Written on 14:53 by Maw Agency

moneteAncora un grandioso benvenuto nelle mie guide EBAY....

Con questa guida vorrò spiegarvi come creare un titolo d'effetto e magari farvi capire quali sono i titoli da non utilizzare mai....

COMINCIAMO.....

Sappiamo tutti che per ottenere buoni risultati di vendita bisogna ottenere per prima cosa molta visibilità delle nostre inserzioni, ovviamente come tutte le cose ci sono dei parametri fondamentali da dover rispettare e, quasi sempre, non sono applicati dai venditori malgrado alcuni abbiano anche molta esperienza sulla piattaforma di EBAY.

I TITOLI delle inserzioni sono fondamentali, di primaria importanza, infatti, tutte le parole inserite nei TITOLI fungono da parole chiave, ovvero quelle parole che vengono indicizzate dai motori di ricerca affinchè la nostra inserzione venga trovata....

Nel TITOLO non è importante creare una descrizione del prodotto che si vuole vendere ma, molto più importanti sono le parole che noi andremo ad inserire per trovare quel determinato oggetto.... ESEMPIO: se io dovessi vendere un completo da calcio nel mio titolo andrò ad inserire solo quelle parole che gli utenti potrebbero scrivere per effettuare una ricerca, ovvero.... COMPLETO DA CALCIO, CALCETTO, KIT CALCIO A 5, SPORT...... capito il concetto? Queste sono tutte parole chiave, qelle parole che permetteranno al mio TITOLO di essere indicizzato al massimo nei motori di ricerca. Se al contrario io andassi a scrivere: COMODISSIMO E SPETTACOLARE COMPLETO DA CALCIO ENTRA.... si capisce che questo TITOLO non avrà molta importanza in quanto le uniche parole chiave utili saranno COMPLETO DA CALCIO....... si capisce che in un TITOLO creato da 55 caratteri si andranno ad utilizzare solo 16 caratteri come parole chiave ed il resto dei caratteri saranno totalmente inutili....

Fate voi stessi una riflessione..... se state ad esempio cercando una borsa o una tuta cosa scrivereste sul motore di ricerca di ebay?

Molto propabilmente potreste scrivere tuta, oppure tute sportive, oppure tuta di cotone, tuta acetata... e cosi via....

Sicuramente però, non scrivereste mai spettacolare tuta acetata, oppure meravigliosa, oppure tuta bellissima affare entra..... Praticamente voglio farvi capire che quelle parole o meglio aggettivi sono totalmente inutili nella creazione di un TITOLO e faranno solo in modo di rendere le vostre inserzioni quasi introvabbili.....

un altro trucchetto per creare un titolo di effetto è quello di fare prima una ricerca dettagliata, ovvero, se io dovessi vendere delle monete antiche prima di creare il titolo andrò ad effettuare delle ricerche magari scrivendo le varie parole che mi vengono in mente, ovvero:

MONETE e noterete che vi appariranno ad esempio 560 risultati, MONETA enoterete come cambiano i risultati variando una sola lettera, MONETE DA COLLEZIONEche varierà ancora i risultati della ricerca e così via....

Quindi una volta effettuata la ricerca scieglierete ovviamente tutte quelle parole che vi daranno il maggior risultato nei motori di ricerca..... e ricordatevi di evitare come la peste tutte quelle parole e/o punteggiature INSIGNIFICANTI....

LA DIDATTICA DEL LATINO

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Written on 14:49 by Maw Agency

Qualunque discorso sulla didattica del latino, cioè sulle modalità e le tecniche per l'insegnamento/apprendimento della lingua latina, non può prescindere da un'attenta considerazione circa le finalità di tale insegnamento, le caratteristiche dell'utenza, le aspettative dei discenti e il concreto contesto culturale nel quale si inserisce. Un conto è, ad esempio, insegnare il latino a chi intende impararlo per hobby, senza dover rendere conto ad alcuno del profitto conseguito, altro è insegnarlo a specialisti in ambito universitario, altro ancora è insegnarlo come una delle materie scolastiche previste in alcuni tipi di scuola per l'adolescenza e in quest'ultimo caso l'insegnamento del latino ha come fine una formazione di base che consente la socializzazione del giovane, cioè il suo inserimento in una determinata cultura. La didattica di una materia, e quindi anche quella del latino, è sempre legata allo statuto della materia stessa, cioè alle valenze educative che le vengono attribuite, dalle quali discendono gli obiettivi da raggiungere; le valenze educative e gli obiettivi cambiano nei vari contesti storico-culturale, per cui non è possibile parlare di una didattica del latino in assoluto, ma soltanto in rapporto a una determinta epoca e una determinata cultura. Infine, contenuti e metodi sono in funzione di alcune variabili, quali i tempi a disposizione e l'età degli allievi. ma al di là di tutto questo la metodologia più praticata attualmente in Italia è quella "grammaticale": prevede, in sostanza, che l'insegnante proponga gradualmente il sistema formalizzato (declinazioni, verbi, regole sintattiche) sulla scorta di un "modello grammaticale" di riferimento e che quindi, non appena gli alunni dispongono di una strumentazione sufficiente, affianchi allo studio grammaticale la lettura di testi opportunamente scelti, in modo da passare il più presto possibile dalla lingua formalizzata ai concreti usi linguistici. Le verifiche prevedono prove differenziate per lo scritto (versione dal latino) e per l'orale. Alla tradizionale interrogazione basata sull'enunciazione di regole e sulla traduzione di frasi per accertare la capacità di applicare le regole, si sono affiancati i test che consentono di verificare il raggiungimento di singoli obiettivi. Inoltre, che per consolidare gli apprendimenti sia necessario fare esercizi applicativi è scontato; meno scontato è chiedersi quali esercizi siano utili! Nella didattica tradizionale, quando si parla di esercizi, ci si riferisce quasi esclusivamente a frasi e versioni dal latino e in latino contenenti le regole che sono state oggetto della lezione. Le classiche frasette sono utili come esercizi finalizzati alla memorizzazione di forme e costrutti e come esercizi per la corretta applicazione delle regole studiate; mentre per quanto riguarda la versione, essa andrebbe posta fra gli esercizi soltanto in una fase abbastanza avanzata dello studio e dovrebbe sempre essere accompagnata da un questionario che da un lato guidi alla comprensione ed alla traduzione, e dall'altro costringa a verificare l'avvenuta comprensione del messaggio. Il concetto di esercizio dovrebbe essere ampliato e dovrebbe comprendere anche tutta una serie di operazioni fatte dall'alunno per mettere in ordine le nozioni morfosintattiche che incontra in momenti diversi del percorso didattico. Gli strumenti utili potrebbero essere una serie di "schedari" cartacei o su appositi file, da tenere costantemente aggiornati.
SCHEDARIO DEI CASI: Ogni studente predispone una scheda intestata a ciascun caso (nulla vieta che schede di grandi dimensioni vengano anche esposte nell'aula) e, a mano a mano che incontra nuove funzioni, le aggiunge a un esempio significativo.
ARCHIVIO SINTATTICO: Si prevede che ogni studente predisponga delle tabelle vuote relative alle tre gandi divisioni delle preposizioni subordinate in base alla loro funzione e struttura sintattica. Naturalmente, anche in questo caso, nulla vieta che venga compilato, su carta o su file, anche un archivio di classe al quale tutti possono attingere. Ogni volta che si incontra una proposizione subordinata nuova, l'alunno è invitato ad annotarla nella relativa scheda, in modo da creare un organico "casellario" sintattico.
Obiettivo di questo lavoro è la costruzione di una sintassi personalizzata, seguendo passo passo il percorso di approfondimento; il suo scopo non è solo quello di "mettere in ordine" le nozioni studiate, ma anche quello di permettere agli studenti una continua e costante verifica del percorso compiuto e di atture frequenti "ripassi regressivi".
Per arrivare ad un dominio almeno accettabile della lingua latina sono necessari tempi lunghi; non è sufficiente "avere capito", ma è indispensabile avere memorizzato e assimilato. Non basta memorizzare alcune formule di largo impiego, ma è necessario uno studio rigoroso del sistema fatto in termini descrittivi e contrastivi senza fretta e senza preoccupazioni utilitaristiche.
Lo studio della lingua latina, in altri termini, fa parte di quelle materie che formano l'uomo partendo da lontano e senz'altro il latino non è per tutti, nel senso che per essere appreso e apprezzato esige reale interesse per il mondo antico, per la letteratura, per la linguistica; esige rispetto e fiducia per una formazione "umanistica" che si propone di conoscere il passato per meglio comprendere il presente, richiede fiducia nella forza di una cultura che può apparire staccata dal presente, ma che permette invece di recuperarne le radici.
Mary B.



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Collezionare orologi da tasca: V° prezzi e valori

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Written on 14:48 by Maw Agency

Tutti sappiamo che, di regola, una collezione completa vale parecchio di più della somma dei valori dei singoli pezzi: questa regola vale anche per gli orologi da tasca ? La risposta è negativa, e per una ragione semplicissima: non esistono collezioni di orologi da tasca "standard", ossia delle quali sia automaticamente possibile definire la completezza. Consideriamo delle collezioni che, di primo acchito, sembrerebbero simili. La più vicina è quelle delle monete, tanto è vero che molti negozi di numismatica vendono anche orologi da tasca antichi o vintage. Ora una collezione delle monete del periodo X della nazione Y è descritta su tutti i testi di numismatica: si tratta quindi di verificare se i pezzi ci sono tutti e la conservazione della singola moneta. Per i francobolli vale la stessa regola, e anche per la figurine, o gli albi di fumetti e così via. Ma per gli orologi ? Per gli orologi la collezione è quelle che è, tanto completa quanto è la definizione che ne dà il collezionista stesso, ma non è una definizione in qualche modo "riconosciuta". Nelle collezioni di orologi da tasca, salvo casi particolarissimi che comprendono pezzi ben al di sopra delle nostre chiacchiere, è proprio vero che "la bellezza è nell' occhio di chi guarda".

La regola della collezione dei tasca

Da questa constatazione deriva immediatamente un fatto: non aspettiamoci che la completezza della collezione ne moltiplichi o aumenti il valore, quindi i pezzi si comparno uno ad uno e, anche se si vendono in blocco, si vendono ad uno ad uno, o meglio, nella vendita si valutano ad uno ad uno. Probabilmente, anzi, in una vendita in blocco il venditore dovrà praticare uno sconto, non indifferente, rispetto alla vendita pezzo a pezzo.

Le conseguenze sui prezzi di acquisto ed il valore effettivo

In una collezione "standard" come quelle citate prima, il collezionista è perfettamente legittimato a "fare follie" per QUEL pezzo che gli manca: per quanto caro lo possa pagare, il valore aggiunto alla collezione compensa bene la spesa. Nella collezione degli orologi da tasca una follia è una follia, punto e basta. Certo possiamo pagare un pezzo molto caro per il desiderio di possederlo, perchè ci piace, perchè ha un significato speciale per noi, ma non "nascondiamoci" dietro la scusa che "completa la collezione". Piuttosto stiamo attenti al fatto che l' originalità è una faccenda complessa, e quindi prestiamo parecchia attenzione a quel che compriamo. Infatti un orologio da collezione è al suo valore reale quando è completamente originale. Se una o più parti sono "accettabili" ma non originali, il valore intrinseco non cambia poi di molto, ma il valore collezionistico si. Posso citare due casi personali, l' uno opposto all' altro, che forse faranno comprendere meglio la questione. Tempo addietro ho acquistato un bell' Elgin, movimento di alta classe, RRG con una cassa perfettamente in ordine. Convinto di avere fatto (il prezzo era giusto un filino basso rispetto al dovuto) un eccellente acquisto, ho chiesto il parere ad altri soci NAWCC, ottenendo grandi lodi (l' ambiente è improntato alla più grande cortesia reciproca) per la bella scelta, ma tutti terminavano dicendo che, certo, se il quadrante fosse stato quello giusto l' orologio avrebbe avuto un altro valore. Ho, naturalmente domandato quale fosse il quadrante giusto: sono stato inondato istantaneamente da disegni di fabbrica e documentazione di vendita con un bel quadrante Montgomery in due variazioni: su quel movimento andavano QUEI quadranti e non altri per avere un RRG. Invece che un buon acquisto avevo pagato caro (ma non troppo) un bell' orologio. Viceversa: un Hamilton 992B versione militare con quadrante sostanzialmente simile al quadrante ferroviario canadese pagato come si deve pagare un 992B RRG che vale parecchio di più, dato che si tratta di un orologio militare costruito appositamente per le Forze Armate Canadesi, ma non parte del Lend and Lease, e quindi tornato dopo la guerra all' Esercito Americano, piuttosto pregiato.

Fare "gli affari" ...

Non sta certo a me dare suggerimenti, ma un poco di buon senso l'ho (forse) e parecchia esperienza me la sono (costosamente) fatta. La regola per fare acquisti vantaggiosi è saperne di più del venditore, sembra chiaro. Del resto la regola per prendere grandi mazzate (tuttosommato meritate) è credere di saperne di più del venditore. Molto spesso si trova una situazione paradossale : un venditore con centinaia (migliaia negli USA) di feedbacks che dichiara di non sapere un accidenti di orologi, che fa di mestiere il robivecchi, che vende le cose che trova nei cassetti dei defunti, così, alla buona: non può fare altrimenti perchè, porello, non ne capisce nulla. E condisce le sue asserzioni o con foto professionali, belle da farmi scoppiare di invidia, o con un paio di francobolli sfocati. Comprare da questo tizio sembra il bengodi. Sembra : di regola il tizio è tutto fuorchè sprovveduto, e con la sua asta a priori si mette nella condizione di avere ragione, e conosce alla frazione di cent, centesimo di dollaro, il valore del suo oggetto. Se si hanno delle competenze questi grossi venditori sono una fonte perfetta, hanno sempre tutto quello che uno cerca, ma bisogna SAPERE esattamente cosa si compra. In caso contrario la bastonata è non probabile, è certa. Un altro modo sicuro per prendere abbagli colossali sono le aste dove si dichiara "raro" un oggetto che il venditore dice di non conoscere (o veramente non conosce), dove non si mostra il movimento, dove "manca la chiavetta per provare l' orologio" e così via. Una delle cose più divertenti è il caso in cui il venditore dichiara di non saperne nulla, ma "il suo orologiaio" asserisce che il pezzo vale una fortuna, ovviamente senza sprecare una parola a dire perchè vale una fortuna, o, in veste più professionale, che c'è una perizia che dichiara il prezzo, sempre fantasmagorico, ma la perizia non è mai visibile.

Gratta e ...?

Intendiamoci, non è che siano tutte trappole o "fregature" : mentre scrivo questo "pastone" sto curando un pezzo ghiotto, un movimento Longines fine 1800 venduto in Canada come private label, e in asta sotto il nome della private label, quindi veramente a poco. Il venditore non ha realmente visto che si trattava di un gran bel movimento pregiato. Il problema sarà, alla fine, quanta altra gente con un gusto per Longines, come il sottoscritto, l' hanno notato, e quindi quale sarà la "zuffa" finale. Una volta ogni tanto un bel pezzo passa poco notato, e si può avere un bel prezzo, ma non è un Gratta e Vinci, è il risultato di un po' di lavoro e di un pizzico di fortuna, certamente, ma anche della competenza specifica SU QUEL PEZZO. L' aspetto consolatorio della cosa è che, ampliando le proprie conoscenze si amplia nello stesso modo la possibilità di trovare bei pezzi, e quindi di "aiutare la sorte".

Una regola da non dimenticare MAI

Comunque sia, in qualsiasi modo uno decida di partecipare ad una asta c'è, a mio parere, una regola ferrea : FISSARE UN PREZZO MASSIMO, e lasciare senza rimpianti quando le offerte superano questo valore.Naturalmente questo significa avere una stima del valore, e quindi si torna sempre allo stesso punto, vale a dire essere nelle condizioni di fare una stima, e quindi sapere di cosa si tratta. In fondo c'è una base logica a questa regola: gli oggetti che collezioniamo sono prodotti industriali, ossia prodotti in una certa quantità. Se ne perdiamo uno oggi, è certo che domani ne comparirà un altro. Nel frattempo, magari, avremo appreso nuove conoscenze, e quindi avremo maggiore coscienza del limite da fissare. Senza questo limite, e questo automatismo, andiamo nel gioco d' azzardo.

fare acquisti sicuri senza rimanere delusi o fregati ..

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Written on 14:47 by Maw Agency

Alla base di tutto il mercato fatto su ebay noi utenti cerchiamo sempre le maggiori garanzie affinchè i nostri soldi non facciano una brutta fine....

Fortunatamente ebay è una delle piattaforme più sicure e più controllate del web ma, purtroppo, anche in essa non mancano quei farabutti dei truffatori...

Io per primo sono stato vittima di una truffa su ebay, ed è propio per questo che voglio mettere a disposizione di tutti la mia esperienza al fine di far sparire i miserabili farabutti truffatori....

Uno dei modi più efficaci per renderci conto dell'affidabilità dei venditori sono sicuramente i feedback ma, mi rendo conto che difficilmente gli utenti fanno delle analisi dettagliate all'interno del profilo di ogni singolo venditore...

Ormai siamo abituati a far fede sul punteggio visualizzato su ogni singola inserzione senza considerare che chiunque ha la possibilità di ottenere dei feedback in modo velocissimo e spendendo solo pochissimi euro....

A me ad esempio basterebbe acquistare una cinquantina di quei prodotti che si trovano a soli 0,50 centesimi e nel giro di 3-4 giorni raggiungerei un numero di feedback tale che mi permetterebbe di truffare soprattutto i principianti..... SIETE DACCORDO....????

Cosa fare allora...? Per prima cosa controlliamo il profilo del venditore ed assicuriamoci che i suoi feedback siano reali e non acquistati, tanto è semplice accoggersene, basta vedere gli oggetti acquistati e/o venduti da quel determinato utente. Fatto ciò è sempre buona norma fare una domanda al venditore e magari vedere come ci risponde e in che modo si pone con noi.... Fatto ciò, se tutto fila liscio, allora possiamo essere tranquilli di non prendere fregature e che i nostri soldi non saranno buttati al vento....

Fidatevi.... meglio perdere tempo a fare le dovute verifiche che perdere tempo a dover affrontare inutili denuncie e/o costosissime cause a fronte di recuperare qualche centinaia di euro....

E poi si sa.... il truffatore in genere non ha mai niente da perdere.... noi invece si.....

Ovviamente se state acquistando presso utenti che hanno centinaia e centinaia di feedback non c'è assolutamente da preoccuparsi.... questo fenomeno in genere si verifica in quegli utenti che hanno dai 0 feedback ad un massimo di 100.........

Spero che questa guida vi sia utile, perlomeno io scrivendola mi sono sfogato dalla rabbia che ho nei confronti di queste persone così vigliacche e senza scrupoli altrui....