Per guadagnare online serve la partita iva?

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Written on 09:51 by Maw Agency

Per guadagnare soldi online utilizzando Google Adsense ed i programmi di affiliazione serve la partita iva? Sì. La prassi però è di farne a meno. Come stanno realmente le cose?
Perchè serve la partita IVA?

La gestione di un sito web che ti fa guadagnare dei soldi difficilmente può essere considerata un’attività amatoriale. Tanto meno può essere considerata un’attività occasionale, proprio perchè un sito si sviluppa, cresce, "guadagna" giorno dopo giorno per mesi/anni.

Quindi, dal momento che ti organizzi per fare impresa (ottenere dei soldi in cambio del tuo lavoro), diventa indispensabile l’apertura della partita iva indipendentemente dagli importi che guadagni. Anche il "famoso" limite dei 5.000 euro viene spesso usato in modo improprio. Se guadagni più di 5.000 euro in un anno devi certamente avere la partita iva, ma anche se ne guadagni di meno facendo un lavoro non occasionale devi averla.

Perchè non serve la partita IVA?

Google Adsense, Tradedoubler, Clickpoint, Sprintrade e la maggior parte delle società che permettono di guadagnare con la pubblicità online ti pagano anche se sei privo di partita iva.

Le società italiane, al momento del pagamento, ti chiedono una ricevuta con ritenuta d’acconto come se avessi svolto un lavoro occasionale. Chiarisco con un esempio: se guadagni 100 euro, 20 euro vengono trattenuti e versati al fisco, i restati 80 ti vengono inviati tramite assegno, paypal o bonifico. Nella dichiarazione dei reditti devi inserire sia gli importi guadagnati (100 euro), sia gli acconti già versati (20 euro). Questo modo di fare è ormai considerato normale. Ricordo che almeno dal 2000, quando ho ricevuto il mio primo pagamento, si fa così.

Le società straniere, invece, non chiedono alcun documento fiscale. A loro non importa se tu paghi le tasse o no. Loro sono in regola con le tasse del loro paese. Mentre tu, se ricevi un pagamento e non lo dichiari al fisco, probabilmente non lo sei.

La mia opinione, non condivisa da molti professionisti del web, è che ci dovrebbe essere un modo "fiscalmente lecito" per guadagnare piccole somme sul web senza dover necessariamente sostenere le spese derivanti dall’apertura della partita iva. Se poi i guadagni superano un certo limite e la piccola attività non è più tanto piccola , si avvia una ditta individuale o una società. Cosa ne pensi?

alverde.it

Quanto costa aprire e mantenere la partita iva?

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Written on 09:50 by Maw Agency

Se guadagni dei soldi mettendo della pubblicità sul tuo sito web, devi avere la partita iva (o forse no). Come puoi regolarizzare la tua posizione fiscale e quanto ti costa?

Come si apre la partita iva?

1) Vai all’Agenzia delle Entrate della tua città e richiedi l’attribuzione di un numero di partita iva.

2) Vai alla Camera di Commercio ed iscriviti come impresa.

3) Vai al’INPS ed apri la tua posizione previdenziale.

Fatto questo puoi inziare a fatturare i guadagni realizzati tramite il tuo sito web, ma…


Quanto costa mantenere la partita iva?

E’ difficile dare una risposta precisa, le spese più o meno sono queste:

1) Iscrizione alla Camera di Commercio: 80-100 euro all’anno.

2) Commercialista: un migliaio di euro l’anno.

3) INPS: Circa 2.800 euro all’anno (più conguaglio se hai un reddito superiore ai 13.819 euro).

4) IRPEF e IRAP: la cifra è calcolata in % sul reddito (l’IRPEF è pari al 23-27% per redditi fino a 28.000 euro, l’IRAP è pari 3.90%).


C’è un modo per risparmiare?

Forse sì… Ci sono alcune agevolazioni, in particolare dal primo gennaio 2008 è in vigore il regime fiscale dei contribuenti minimi e marginali, riservato alle persone fisiche che esercitano attività d’impresa con ricavi inferiori a 30.000 euro. Aderendo a questo regime non sei tenuto a versare l’IRPEF, l’IVA e l’IRAP. Il nuovo regime prevede l’applicazione solo di un’imposta sostitutiva del 20% sul reddito, calcolato come differenza tra ricavi e spese sostenute. Trovi le informazioni precise in questa guida dell’Agenzia delle Entrate sul regime dei contribuenti minini (PDF - 612 kb).

Non sono voluto entrare più nello specifico perchè ogni persona potrebbe avere esigenze diverse ed è indispensabile affidarsi ad un commercialista in grado di analizzare il problema specifico (tipo di lavoro, residenza, età, altri redditi, ecc.) e trovare la soluzione più adeguata (forma giuridica, agevolazioni,ecc.). Puoi comunque approfondire ulteriormente questo argomento leggendo la guida dell’Agenzia delle Entrate sugli adempimenti fiscali per l’avvio di un’attività.

alverde.it

Guadagna con il tuo blog sfruttando mode, classifiche e sondaggi

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Written on 09:49 by Maw Agency

Quali sono i libri più letti del mese scorso? Quali saranno le mete preferite dagli italiani per le prossime vacanze? Quali sono le spiagge più belle d’Italia? Quali sono i migliori software SEO secondo gli esperti del settore? Ora non ti darò le risposte, ma spero di averti incuriosito. Alle persone piace seguire le mode ed i consigli degli esperti. Possiamo sfruttare questa tendenza per guadagnare online?
Certamente! Blog e programmi di affiliazione sono adatti a questo scopo.

Le classifiche dei prodotti più venduti destano sempre una certa curiosità; non è difficile trovare l’elenco dei libri, dei CD, dei DVD, dei cellulari ecc. più venduti nella settimana o nel mese appena trascorso. Ho citato solo alcune tipologie di prodotti, ma si trovano elenchi di qualunque tipo. Puoi ottenere informazioni da riviste di settore, facendo ricerche su internet oppure seguendo i servizi dei TG.

Una volta stilata la classifica adatta ai lettori del tuo blog, devi sfruttare i programmi di affiliazione. I prodotti vanno linkati ad un sito che li vende online ed ogni link (se possibile) deve contenere il tuo codice affiliato. Puoi fare di più: esprimi la tua opinione (sincera) sui prodotti che conosci ed aggiungi altre informazioni utili all’acquisto come il prezzo e le modalità di pagamento.

Non trovi una classifica adatta ai lettori del tuo blog? Crea un sondaggio all’interno di una community online e poi commenta i risultati all’interno del tuo blog. Puoi proporre il sondaggio in uno dei molti forum di discussione attivi su ogni argomento.

Ad esempio, prima ho scritto "Quali sono i migliori software SEO secondo gli esperti del settore?". La risposta non è ovvia. Difficilmente si trova una classifica di questo tipo, ma forse basta chiedere nel forum giusto per scoprire che molti SEO preferiscono utilizzare WebCEO e altri 2 software. Una volta noto l’esisto del sondaggio, lo puoi pubblicare sul tuo blog aggiungendo le caratteristiche dei 3 software, il loro prezzo ed il tuo parere. Hai creato così un articolo interessante e perfetto per guadagnare con i programmi di affiliazione!

Ecco le 10.000 pagine più viste di wikipedia & altri, come sfruttarle per guadagnare?

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Written on 09:48 by Maw Agency

Ho appena scoperto, grazie al blog di Aaron Wall, questo servizio: Wiki Stats. La funzione di base è quella di mostrare quante volte è stata cercata una determinata parola su wikipedia mese per mese. Ad esempio, in marzo Berlusconi sta battendo Veltroni 3376 a 1700. Una pagina più utile è questa: "Most viewed articles from February 1 to February 23, 2008". Contiene l’elenco dei 10.000 articoli di wikipedia più letti in febbraio (purtroppo non è ancora possibile limitare la ricerca all’Italia). Queste informazioni possono essere utili per guadagnare online?
Una determinata parola viene cercata centinaia di migliaia di volte in un mese? Evidentemente c’è moltissimo interesse verso quell’argomento. Allora perchè non creare subito un blog (o un post sul tuo blog) con una raccolta ragionata di link utili sullo stesso tema? Ad esempio: "50 risorse per sapere tutto su…".

L’ideale sarebbe ottenere subito un buon posizionamento nei motori di ricerca, ma inizialmente ti puoi accontentare di segnalare il post (interessante e ben fatto!) nei vari siti di "editoria sociale" (ad esempio OKNOtizie.it per l’Italia). Ovviamente, nessuno vieta di includere nel post un po’ di pubblicità, possibilmente contestuale . Se il tuo post è ben fatto, verrà linkato da altri siti e guadagnarà posizioni nei motori di ricerca. Quando il sito avrà un po’ di traffico potrai utilizzare vari metodi per guadagnare.

Aggiungo uno spunto per chi si dedica alla compravendita di domini. Non ho approfondito molto la ricerca, ma ad esempio la pagina riguardante la "Lunar Eclipse" è stata vista 658.516 volte in febbraio. Il dominio lunareclipse.it è libero, così come è libero eclissilunare.com. Sono domini che potrebbero periodicamente (Solo una volta ogni cento anni?? Non sono mica un astronomo! ) avere un buon traffico.

Per concludere, segnalo altre risorse interessanti per scoprire le parole più ricercate:

Google Zeitgeist, le parole più ricercate su Google.
Google Trend, grafici sul numero di ricerche riguardanti la keyword di tuo interesse.
Yahoo! Buzz, le parole più ricercate su Yahoo!.
Lycos 50, le 50 parole più ricercate su Lycos.

alverde.it

Promozione Vueling: 200 mila biglietti a 25 euro. Sfruttala per guadagnare di più

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Written on 09:47 by Maw Agency

E’ attiva la nuova promozione Vueling: "CHEEEESE: 200.000 posti a 25 euro". Un’ottima opportunità di guadagno per gli affiliati. Come possiamo sfruttarla?
Il programma di affiliazione è gestito da Tradedoubler, Zanox, ClickPoint e paga 4 euro per ogni prenotazione proveniente dal tuo sito. Il keyword advertising è consentito con limitazioni tramite Tradedoubler e ClickPoint ma è difficile da sfruttare in quanto il numero di inserzionisti in questo settore è elevato. Lo puoi verificare cercando su google "Voli low cost + (città destinazione)".

Un modo alternativo per guadagnare con questa promozione potrebbe essere quello di scrivere dei contenuti informativi riguardanti singoli eventi programmati per marzo/aprile/maggio/giugno 2008 nelle città raggiunte da Vueling cioè: Alicante, Amsterdam, Atene, Barcellona, Bilbao, Bruxelles, Granada, Ibiza, Jerez, Gran Canaria, Lisbona, Madrid, Malaga, Malta, Minorca, Milano, Napoli, Nizza, Palma, Parigi, Roma, Santiago, Siviglia, Tenerife, Valencia, Venezia.

Dato che la scadenza della promozione è tra pochi giorni, consiglio di utilizzare il keyword advertising per portare subito dei visitatori verso le pagine create ad hoc. Qualche esempio: dall’8 al 13 aprile a Siviglia c’è la "Feria de abril" che richiama molti turisti, il 30 aprile ad Amsterdam ci saranno centinaia di migliaia di persone in festa per "Il Giorno della Regina", puoi promuovere anche fiere, festival, mostre ecc.. Ovviamente non devi limitarti ai voli ma includere nelle stesse pagine anche prenotazioni in hotel e autonoleggio.

Terminata la promozione di Vueling le stesse pagine possono essere utilizzare per proporre offerte simili di altre compagnie aeree o semplicemente restare online per ottenere traffico dal posizionamento nei motori di ricerca (non a pagamento).

Programmi di affiliazione: concetti base

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Written on 09:45 by Maw Agency

In questa breve guida spiegherò cosa sono i programmi di affiliazione e com’è possibile guadagnare online. I concetti sono volutamente semplificati. Le informazioni più specifiche verranno infatti proposte negli articoli di approfondimento.
Ci tengo a precisare che non prometto guadagni facili, immediati e sicuri per chiunque sappia accendere un pc, perchè nel web ci sono già troppe utilissime :-) guide di quel tipo.

Come e quanto puoi guadagnare online?

Il meccanismo che ti permette di ottenere un guadagno può essere semplificato così: tu devi mandare visitatori (potenziali clienti) verso un sito che vende prodotti o servizi. Se tali visitatori fanno degli acquisti il sito ti ricompensa.

L’accordo tra te e il sito di commercio elettronico si chiama "Programma di affiliazione". Tu sei l’Affiliato detto anche Editore. Il sito ecommerce viene chiamato Merchant o Inserzionista.

Volendo essere più precisi, le figure coinvolte sono quattro:

1.Clienti potenziali. Sono le persone interessate ad acquistare prodotti/servizi tramite internet.
2.Tu / Il tuo sito. Tramite il tuo sito dovrai pubblicizzare dei prodotti/servizi e portare dei potenziali clienti verso un sito che li vende.
3.Merchant. E’ il sito al quale sei affiliato: tu gli mandi clienti, lui ti paga.
4.Gestore del programma di affiliazione. Tra te e il merchant potrebbe esserci un intermediario che si occupa di verficare la provenienza dei clienti, fornirti statistiche sulle vendite procurate e gestire i pagamenti. A volte il sito ecommerce svolge queste attività senza affidarsi ad un servizio esterno.
Il tuo guadagno può non limitarsi ad una percentuale sulle vendite ma dipendere anche da altre azioni compiute dai potenziali clienti. L’idea su cui si basano i programmi di affiliazione è infatti il cosiddetto "Pay Per Action" che include:

PPC - Pay Per Click: guadagni un importo fisso per ogni click fatto dai visitatori sui banner/link del merchant inseriti nel tuo sito;
PPL - Pay Per Lead: guadagni un importo fisso per ogni iscrizione (o compilazione di un modulo) fatta da utenti provenienti dal tuo sito;
PPS - Pay Per Sale: guadagni una percentuale (o un importo fisso) sul valore degli acquisti fatti da visitatori provenienti dal tuo sito.

Esempio.
Consideriamo un sito che vende telefoni cellulari e ti paga € 0,05 PPC, € 1 PPL e 5% PPS.
Sul tuo sito descrivi un modello di cellulare e metti il link verso il sito che lo vende a € 200.
100 utenti cliccano sul link, 5 si registrano sul sito che lo vende e uno di questi lo acquista.
Il tuo guadagno sarà: 100 x 0,05 = € 5 per i click, 5 x 1 = € 5 per i lead, 5% di € 200 = € 10 per la vendita.
Hai guadagnato un totale di € 20.

Come si inizia?

Per guadagnare con i programmi di affiliazione devi:

1.Scegliere uno o più merchant a cui affiliarti.
2.Creare contenuti contestuali ai prodotti che vuoi "vendere".
3.Portare dei potenziali clienti verso le tue pagine web (tramite il posizionamento nei motori di ricerca, acquistando pubblicità, ecc..)
Scelta del merchant

I merchant disponibili in Italia sono centinaia, ognuno propone almeno un prodotto/servizio e molti ne propongono decine di migliaia. Quindi la scelta non manca, l’importante è scegliere bene. I fattori da tenere in considerazione sono i seguenti:

1.Qualità del sito-merchant. Compreresti su quel sito? Ha prezzi convenienti o, in alternativa, prodotti difficili da trovare altrove? E’ un sito/marchio famoso? Ti ispira fiducia? Se hai risposto di sì a tutte (o quasi) queste domande procedi con il punto 2.
2.Tipologia di prodotti/servizi. Gli utenti del tuo sito possono essere interessati ad alcuni prodotti venduti dal merchant? Sei in grado di creare dei contenuti su quei prodotti? Se intendi acquistare pubblicità sui motori di ricerca valuta rapidamente quanta concorrenza c’è (un’analisi più approfondita si può fare in un secondo momento).
3.Quanto paga? Stimare quando puoi guadagnare per ogni vendita è fondamentale se pensi di acquistare pubblicità sui motori di ricerca.
4.Il merchant utilizza i cookie per memorizzare la provenienza del cliente? Il merchant deve assegnarti la commissione sulle vendite anche se i clienti acquistano molti giorni (o mesi) dopo aver cliccato i link sul tuo sito. I merchant che non usano i cookie sono da evitare.
Puoi iniziare la ricerca partendo dalla nostra directory dei programmi di affiliazione.

Creare contenuti mirati

ll merchant a cui decidi di affiliarti si occupa di tutte le fasi della vendita: acquisizione dei clienti, gestione degli ordini, gestione dei pagamenti e spedizione della merce. Il tuo compito è "solo" quello di aiutare i potenziali clienti a trovare un sito che vende il prodotto che stanno cercando. Sarebbe meglio dire convincere i potenziali clienti ad acquistare proprio nel sito del merchant a cui ti sei affiliato. Come fare? Ci sono varie possibilità più o meno efficaci:

1.Inserire dei banner pubblicitari nel tuo sito o nella tua newsletter.
2.Acquistare pubblicità contestuale nei motori di ricerca e mandare i visitatori direttamente verso il sito del merchant.
3.Creare dei contenuti sul prodotto che intendi vendere ed inserire un link verso il sito che lo vende. Ad esempio puoi scrivere una recensione, una notizia, riportare il parere di altri utenti, compararlo con altri prodotti e specificare quanto costa nei vari siti.
Ho volutamente scritto le varie possibilità in ordine di efficacia crescente: i banner non rendono molto, il potenziale cliente normalmente cerca informazioni sul prodotto prima di acquistarlo e spera inoltre di trovare il sito con il prezzo più conveniente. Internet consente di passare velocemente da un sito all’altro in cerca di informazioni. Per questo motivo la credibilità del tuo sito è fondamentale, l’utente leggendo le tue pagine deve pensare: "Sono nel posto giusto. Parto da qui per decidere cosa e dove acquistare". Se stessi cercando una fotocamera, preferiresti acquistarla dopo aver cliccato su un banner pubblicitario all’interno di un sito qualunque oppure dove aver letto su un sito del settore che "Non ha tutte le funzionalità di una costosa macchina professionale, ma permette di fare delle splendide foto garantendo un ottimo rapporto qualità/prezzo. La puoi acquistare su questi siti: A (€ 150,00) B (€ 145,00) C (€ 165,00) D ( € 140 con spezione gratuita)"? (Questi concetti sono stati spiegati dettagliatamente nei seguenti articoli: "Come fare soldi con un blog usando i programmi di affiliazione", "Diventa un blogger autorevole e fai soldi in modo diretto e indiretto")

Riassumendo: il concetto base è quello di presentare sul tuo sito un prodotto ed inserire un link verso un sito (a cui sei affiliato) che lo vende. Se vieni pagato con la modalità pay per click devi solo preoccuparti di mandare il maggior numero di visitatori possibile verso il sito del merchant. Se invece viene pagato con una percentuale sulle vendite procurate, devi fare in modo che gli utenti del tuo sito vadano sul sito del merchant solo quando sono realmente motivati all’acquisto. Altrimenti gli farai solo della pubblicità gratuita.

alverde

125.000 euro guadagnati con i programmi di affiliazione in Italia

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Written on 09:43 by Maw Agency

Guadagnare online tramite la pubblicità è sempre stato uno dei miei principali interessi. Da qualche anno è anche il mio lavoro, per questo motivo leggo continuamente tutti i siti, blog, forum in cui se ne parla. Ho notato che c’è un’opinione diffusa: "In Italia con i programmi di affiliazione pay per sale non si può guadagnare. L’unica possibilità concreta di guadagno è Adsense!". Secondo me non è vero.

Ammetto subito di essere di parte: io faccio il tifo per i programmi di affiliazione! Se non condividi la mia idea, guarda l’immagine che ho riportato qui sotto. Evidenzia un guadagno di circa 125.000 euro di cui 75.000 procurati solo da affiliazioni pay per lead e pay per sale.




Quelle raffigurate sono le statistiche relative al mio account su Tradedoubler. Ho reso pubblici questi dati non per vantarmene o per fare pubblicità a Tradedoubler, ma per attirare l’attenzione verso il settore delle affiliazioni nel suo complesso. Vorrei, infatti, fare alcune riflessioni generali in modo da includere anche gli altri network di affiliazione attivi in Italia (Zanox, Sprintrade, Clickpoint, PublicIdees, ecc.)

1) Nel settore del pay per action ci sono ancora parecchi problemi: vendite non tracciate, lead cancellati, commissioni sulle vendite troppo basse, assistenza spesso impossibile da contattare, merchant che non pagano, poca fiducia nel settore ecommerce italiano ecc. Queste sono le esperienze reali che leggo quotidianamente sul web e di cui parlerò in modo più approfondito in un altro articolo.

2) Nonostante i problemi elencati al punto 1, è possibile guadagnare molto. Le statistiche che ho riportato lo dimostrano.
Gli italiani non comprano online? Le vendite non vengono tracciate? Me ne hanno conteggiate più di 15.000 per un controvalore di quasi 1,5 milioni di euro.
I lead non vengono confermati? Me ne hanno pagati quasi 8.000.
Non si guadagna abbastanza? Ho superato i 125.000 euro di cui 100.000 nel solo biennio 2005/2006.
I merchant non pagano? E’ vero: alcuni merchant non ancora saldato delle fatture scadute tra il 2005 e il 2007, ma l’importo complessivo non ancora pagato ammonta allo 0.1% del totale dei soldi già ricevuti.

3) Gli affiliati italiani che guadagnano tanto sono pochi, ma ce ne sono! Confronto spesso i miei dati con quelli di un altro utente di alVerde, anche lui ha fatto vendere prodotti per centinaia di migliaia di euro. Altri utenti non svelano i loro guadagni, ma non mi stupirei nel sentir parlare da loro di cifre simili. Questo è importante perché dimostra che è possibile guadagnare con le affiliazioni. Non voglio far intendere che tutti i siti (grandi, piccoli, amatoriali, professionali) sono adatti a procurare dei guadagni. C’è chi riesce a fare molti soldi, chi guadagna poco, ma ci sono anche molte persone che non riescono a guadagnare nulla con le affiliazioni pur avendo dei siti/blog validi. Questo è il vero problema.

4) La situazione all’estero è diversa. Si sente parlare spesso di John Chow e di altri blogger che sono diventati famosi proprio perché guadagnano molto. Sono casi estremi, ma guardando le community (Affiliate4u, ABestWeb, WickedFire, Rentabilisez-francese ecc.) in cui la gente "normale" parla di guadagno online, c’è da essere fiduciosi. In altri paesi sono "più avanti" di noi, ma stiamo recuperando ed anche in Italia il mercato delle affiliazioni diventerà maturo. Non penserai mica che noi italiani non siamo in grado di fare meglio dei francesi e degli americani?

Ora che ti ho convinto compra il mio ebook miracoloso! Ovviamente sto scherzando: il mio scopo non è quello di vendere "i miei segreti". Anche perché non ne ho. Mi piacerebbe, invece, condividere e confrontare idee su come guadagnare con i programmi di affiliazione esattamente come si fa con Adsense o con le tecniche per migliorare i blog.

So di aver lasciato diversi punti in sospeso, li affronterò nei prossimi giorni riprendendo parti di questo articolo. Se ti va, puoi interagire con me e con gli altri utenti del sito iscrivendoti gratuitamente alla community di alVerde. Infine, se non sei ancora convinto della convenienza dei programmi di affiliazione, ti invito a leggere i miei prossimi articoli visitando questo blog o tramite il feed RSS.

alverde

Il tuo sito ha i requisiti per vendere pubblicità?

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Written on 09:41 by Maw Agency

Sicuramente ti piacerebbe riuscire a vendere la pubblicità all’interno del tuo sito web al prezzo che ritieni più adeguato. Considerando che comprare pubblicità è indispensabile per la maggior parte dei siti che vendono prodotti/servizi online, non dovrebbe essere così difficile trovare degli inserzionisti. Il vero problema è convincerli ad acquistare proprio gli spazi pubblicitari del tuo sito. Perchè dovrebbero farlo? Il tuo sito gli porterà dei risultati? Perchè proprio il tuo sito e non un altro?
La paura più grande degli inserzionisti è quella di non ottenere un adeguato ritorno dall’investimento fatto. Che siano 100 euro, 1.000 o 10.000 il problema è sempre quello di ottenere un guadagno superiore alla cifra spesa. Va detto che qualcuno investe prevalentemente per far conoscere il proprio brand e per questo non ha un immediato riscontro di quanto ha guadagnato con una campagna pubblicitaria. Questo è un caso particolare, normalmente si tratta di aziende che non guadagnano solo ed esclusivamente tramite il proprio sito web oppure prevedono di monetizzare l’investimento in un secondo momento.

Premesso che tu voglia guadagnare online vendendo pubblicità, ti sei mai chiesto se il tuo sito ha i requisiti per attirare degli inserzionisti e permettere loro un adeguato ritorno dell’investimento pubblicitario?

Ti invito a riflettere suquesti 6 punti:

Il tuo sito tratta un argomento specifico o parla un po’ di tutto? Se parli di mille cose diverse hai un sito generalista, potenzialmente tutti gli utenti del web potrebbero essere interessati al tuo sito, quindi hai milioni di visitatori. E’ così?

C’è qualcuno che potrebbe essere interessato ad acquistare pubblicità sul tuo sito? Questo è un punto chiave; devi essere realista e metterti nei panni di chi vuole spendere dei soldi in pubblicità: perchè dovrebbe farlo nel tuo sito? Cosa gli dai in cambio? L’argomento che tratti attrae un sottoinsieme di tutti gli utenti del web. Quale pubblicità potrebbe essere per loro interessante?

Gli altri siti che trattano argomenti simili al tuo hanno degli inserzionisti? Se ne hanno puoi provare a contattarli per presentare loro il tuo sito come una valida alternativa per raggiungere lo stesso target di persone. Se non ne hanno potresti aver scelto un argomento difficile da monetizzare. Per avere un’ulteriore conferma di questo fatto, controlla se inserendo le parole chiave che meglio descrivono il tuo sito all’interno di Google, trovi degli annunci sponsorizzati.

C’è qualcosa che distingue il tuo sito da tutti gli altri? Il tuo (eventuale) fattore di unicità potrebbe fare la differenza sia nell’ottica di ottenere più visitatori, sia per raggiungere l’obiettivo di convincere qualcuno ad acquistare pubblicità proprio da te.

L’aspetto del tuo sito è professionale? Anche l’apparenza conta: un sito palesemente amatoriale, mal strutturato graficamente o pieno di errori grammaticali, non invoglia di certo gli inserizionisti a spendere dei soldi.

Il tuo sito ha un buon numero di visitatori? L’ho lasciato come ultimo punto, ma spesso è il primo fattore che viene analizzato da chi acquista pubblicità. Un sito potenzialmente interessante come contenuti/target/aspetto, ma con pochissimi visitatori, non è molto utile dal punto di vista pubblicitario. Questo fatto è tanto più rilevante quanto più generico è il tema del sito.
Se hai risposto "sì" alle 6 domande, la prossima volta che crei un annuncio di vendita pubblicità (ad esempio nell’ADV store o nella sezione "Compravendita pubblicità" del forum) prova anche a spiegare perchè l’acquirente dovrebbe scegliere proprio il tuo sito (tema, target, qualità, unicità, traffico). Se invece hai risposto "no" ad alcune domande, dovresti impegnati a migliorare il sito prima di fare i salti mortali per trovare qualcuno disposto ad acquistare pubblicità.

I principali metodi per guadagnare con un sito o con un blog

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Written on 09:40 by Maw Agency

Vuoi guadagnare tanti soldi subito e senza fatica? Stai leggendo la pagina sbagliata! Non avendo ancora scoperto il segreto del successo facile, mi limiterò ad elencare e descrivere i principali metodi disponibili per fare soldi con un blog /sito. Dalla pubblicità contestuale ad "Offrimi una birra!"…
1.Pubblicità pay per click contestuale
E’ il metodo più diffuso. Google Adsense è il rappresentante più noto di questa categoria.
Funziona così: nelle tue pagine web vengono visualizzate delle pubblicità (testuali o grafiche) contestuali ai contenuti della pagina. Il guadagno è "per click": ricevi un compenso ogni volta che un visitatore del sito clicca sulle pubblicità.
PRO: Semplicità. Il guadagno dipende solo dal numero dei click e non dalle azioni successive (acquisti, registrazioni,ecc..) svolte dagli utenti che hanno cliccato. La pubblicità contestuale ha di solito un buon CTR (percentuale di click rispetto al numero di volte che viene visualizzata).
CONTRO: La remunerazione per ogni click a volte è troppo bassa.
PUOI PROVARE: Search123, Google Adsense, Oxado, Edintorni, Bidvertiser.

2.Pubblicità pay per impression
E’ il metodo più desiderato da chi gestisce un sito. E’ ancora più semplice della pubblicità pay per click: il tuo guadagno dipende dal numero di esposizioni dei banner dell’inserzionista nel tuo sito. Il guadagno (o costo per l’inserzionista) si definisce in termini di CPM cioè costo di 1000 esposizioni. Esempio: se un’azienda ti paga € 5 CPM, significa che guadagni € 5 ogni mille esposizioni del suo banner nel tuo sito indipendentemente dal numero di click fatto dagli utenti su tale banner. Se hai un sito di buona qualità puoi vendere pubblicità pay per impression senza affidarti a servizi esterni.
PRO: Molto conveniente (purchè il valore CPM non sia esageratamente basso).
CONTRO: Spesso la remunerazione CPM, offerta dai network pubblicitari che accettano tutti i siti, è talmente bassa da rendere sconveniente questo metodo. E’ difficile entrare nel network di una media agency in grado di garantire un CPM elevato (devi avere un sito importante con moltissimi visitatori o un target molto richiesto).
PUOI PROVARE: la sezione compravendita pubblicità del forum, targeting per posizionamento di Google Adsense, JuiceADV.

3.Pubblicità pay per click non contestuale
Alcuni network pubblicitari (o singoli siti) ti pagano con la modalità pay per click per inserire i loro banner all’interno del tuo sito.
PRO: Il guadagno dipende solo dal numero dei click e non dalle azioni successive (acquisti, registrazioni,ecc..) svolte dagli utenti che hanno cliccato.
CONTRO: I click su banner generici (non contestuali), rispetto ai contenuti del sito, vengono pagati poco. Inoltre, il numero di click rischia di essere basso.
PUOI PROVARE: Pro-Advertising (network), Heyos.com (network), Fino.it (programma di affiliazione gestito da ClickPoint).

4.Programmi di affiliazione
Puoi guadagnare promuovendo prodotti o servizi che vengono venduti da siti a cui sei affiliato. In questo caso, il tuo guadagno può essere una percentuale sul valore delle vendite procurate. Ho spiegato in modo più approfondito questo metodo nella guida introduttiva ai programmi di affiliazione.
PRO: Una sola vendita può valere quanto centinaia di click fatti tramite un network pay per click. I link dei programmi di affiliazione, se usati correttamente, possono essere considerati come un contenuto utile dai visitatori del tuo sito.
CONTRO: Non è un metodo semplice da sfruttare (come può esserlo ad esempio la pubblicità pay per click contestuale). Se usi i programmi di affiliazione nel modo sbagliato guadagni poco.
PUOI PROVARE: Tradedoubler, ClickPoint, Sprintrade, PublicIdees, Zanox.

5.Vendita link
Puoi vendere dei semplici link testuali che puntano verso i siti degli inserzionisti. Il costo di solito è mensile e può dipendere da vari fattori: page rank, numero totale di link, numero di pagine in cui il link viene inserito. La compravendita di link serve a migliorare il posizionamento del sito dell’inserzionista nei motori di ricerca. Questo tentativo di "truccare" la naturale popolarità di un sito non è gradito ai motori di ricerca.
PRO: Non utilizzi gli stessi spazi pubblicitari riservati ai banner e agli altri metodi per guadagnare.
CONTRO: Google tende a penalizzare i siti che vendono link.
PUOI PROVARE: Text Link Ads, la sezione "compravendita link" del forum.

6.Pubblicità nei feed RSS
Data l’ottima popolarità ottenuta dai feed RSS come formato per la diffusione dei contenuti, sono nate delle idee per monetizzare anche questo strumento. Puoi includere direttamente nel testo dei tuoi post alcuni link sponsorizzati (ad esempio collegati ad un programma di affiliazione) oppure affidarti a servizi esterni che inseriscono degli spot contestuali (o non) all’interno del feed.
PRO: E’ un metodo valido da affiancare agli altri.
CONTRO: Richiede un buon numero di iscritti al feed RSS.
PUOI PROVARE: Bidvertirer Ads for Feeds, Text Link Ads FeedVertising, FeedBurner Ad Network. Inserisci pubblicità in fondo ad ogni post senza affidarti ad un servizio esterno (plugin per wordpress).

7.Avviare un sito/blog con lo scopo di rivenderlo
Puoi comprare un dominio, avviare un blog/sito, posizionarlo nei motori di ricerca, concordare scambi di visibilità con altri siti, iniziare a guadagnare tramite Google Adsense (o altri servizi), tutto questo con lo scopo di rivenderlo a chi vuole continuare il lavoro che hai iniziato.
PRO: Non ti devi preoccupare di ottenere dei guadagni dalla pubblicità. Puoi concentrarti sui contenuti.
CONTRO: Non hai la soddisfazione di far crescere il tuo sito nel tempo.
PUOI PROVARE: il Website MarketPlace, la sezione "compravendita siti e domini" del forum.

8.Donazioni tramite Paypal
Puoi chiedere ai visitatori del tuo sito di farti una piccola donazione usando Paypal. Questo metodo viene di solito usato dai siti che offrono un servizio o un software gratuitamente. Nei blog a volte si include l’invito "Offrimi una birra" in fondo ai post. In questo modo, il lettore può pagare al proprietario del blog una piccola somma (es. € 2) tramite Paypal.
PRO: E’ un metodo meno fastidioso per gli utenti rispetto alle altre forme di pubblicità.
CONTRO: Probabilmente non è molto conveniente.

Creare web radio

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Written on 09:02 by Maw Agency

Come creare una radio che trasmetta in streaming mp3


Creare una radio che trasmette in streaming mp3 significa utilizzare un computer (che chiameremo server, potrebbe essere anche il proprio pc) per trasmettere in formato mp3 via internet sia canzoni che magari anche la propria voce (in pieno stile dj), insomma come in una vera radio. Questo può essere utile per piccoli gruppi musicali o autori che desiderano farsi conoscere, oppure può servire per creare una piccola radio aziendale (da ascoltare su rete locale tra colleghi o amici). Infatti la trasmissione via web di file mp3 protetti da copyright è un reato (per intenderci, la trasmissione di canzoni scaricate illegalmente da internet, oppure anche di canzoni di cd legalmente posseduti ma tutelati dal copyright e dai diritti SIAE).

In questa guida comunque non vogliamo addentrarci nei particolari legali su come sia possibile creare una radio web dal punto di vista giuridico, ma ci occuperemo solo della parte software e tecnica.

Per questo tutorial occorrono tre cose fondamentali:



- WinAmp, gratuito riproduttore di file audio, scaricabile dal sito WinAmp.com .

- Il ShoutCast server, è la componente software che consentirà di creare lo streaming tramite winAmp. E' scaricabile, anche questo gratuitamente, dal sito shoutcast.com . E' disponibile in versione per Windows, Linux e Mac OS.

- Il ShoutCast DSP PlugIn per WinAmp, scaricabile in questa pagina sempre del sito shoutcast.com. E' essenziale per interfacciare WinAmp al server ShoutCast.



1) Cominciamo installando WinAmp, si possono utilizzare le opzioni di default durante l'installazione, attenzione che però la procedura è impostata per settare WinAmp come lettore predefinito di mp3 e cd audio, qualora non lo vogliate è meglio togliere il visto di fianco alle relative opzioni durante la procedura di installazione.



2) Quindi installiamo ShoutCast server. Durante l'installazione del server scegliere la modalità GUI, cioè grafica, tralasciando quella Server che è a riga di comando, più complessa.

A questo punto settiamo il server ShoutCast. Nella directory in cui lo avete installato troviamo vari file, il file sc_serv.exe che consente l'avvio del server (magari create un collegamento su desktop a questo file) e il file sc_serv.ini per la configurazione del server. Questo file letto con notepad viene visualizzato senza interruzioni e risulterebbe praticamente illeggibile. Apriamolo quindi con WordPad, dal menu File--> Apri File... e alla voce Tipo file indicare Tutti i File *.*, quindi scegliere il file sc_serv.ini. I campi che possiamo modificare sono:



- MaxUser, il numero massimo di utenti che possono connettersi al nostro server streaming. Di default è 32, ricordiamoci che il numero massimo dipende anche dalla nostra banda, cioè dalla quantità di kb in upload che possiamo fornire con la nostra connessione internet. Una adsl medio/bassa ha 256 kbps (32kb/secondo) in upload, quindi dobbiamo fare i conti con la qualità a cui vogliamo trasmettere e il numero di utenti massimo.

- Password, per indicare la password di caratteri e numeri da inserire per trasmettere con ShoutCast, il valore non può essere lasciato vuoto! Di default è changeme.

- PortBase, la porta TCP da utilizzare per la trasmissione streaming, va bene il valore di default che è 8000. Ricordiamoci anche di settare eventuali firewall per consentire il transito dati attraverso questa porta.



Modificati questi campi, salviamo il file e lanciamo il file sc_serv.exe per avviare il server ShoutCast. Lasciamolo in esecuzione (per terminare invece il server, basta cliccare su Kill Server).



3) Scarichiamo e installiamo il plug-in per WinAmp: verrà salvato nella cartella di installazione di WinAmp.

Per verificare la corretta installazione e per configurare il plug-in, andiamo dal menu di WinAmp Options--> Preferences--> da plug-ins cliccare DSP/Effect. Appariranno (se l'installazione è andata a buon fine) i plugins NullSoft


Cliccare quindi su Nullsoft SHOUTcast Source DSP, si aprirà una finestra di configurazione, qui per esempio dal menu Encoder è possibile settare il tipo di encoder, selezionando Encoder1, lasciare mp3 in Encoder Type, e scegliere il valore di kbps a cui uplodare la musica (più basso sarà, più bassa sarà la qualità ma anche minore il consumo di banda e quindi più utenti massimi supportati dal vostro server).

Con un valore per esempio di 256 kbps di banda in upload (come molte adsl) si potranno supportare a 32 kbps in trasmissione 256/32= 8 utenti contemporaneamente.



Quindi passiamo alla linguetta Output. Lasciare selezionato Output1, quindi compilare i campi inserendo:

in address lasciate localhost (o il valore 127.0.0.1)

in port lasciare 8000

in password mettere la password scelta precedentemente da sc_serv.ini.

In Encoder lasciare il valore 1.

Quindi cliccare su YellowPages: togliete il visto dalla casella Make This Server Public, che attiverebbe la connessione ai server pubblici di shoutcast. quindi compilate le successive caselle per scegliere il nome da dare alla propria radio (sarà visibile nel programma usato poi per l'ascolto), la descrizione della radio, eventuali dati come url del sito correlato, genere musicale, numero ICQ o AIM, e lasciare selezionato il campo Enable Title Updates per mostrare i dati delle canzoni in esecuzione.

Dalla linguetta Input è possibile modificare le impostazioni per trasmettere la propria voce via streaming assieme alle canzoni. Per fare ciò occorre naturalmente un microfono connesso alla linea ingresso microfono del pc (vedi anche qui lo schema delle linee ingresso). Basta poi impostare il valore SoundCard Input in Input Device e 22050 Mhz in Input Settings, in Mic Input vistare Microphone (o Line Input in certi casi). A questo punto cliccare su open Mixer: si apriranno le due finestre Controllo registrazione e controllo volume, qui nella finestra Controllo Registrazione ci deve essere una colonna Controllo Mixer (o simile, dipende dalla scheda audio), se manca la si può aprire da Opzioni--> Proprietà--> Registrazione, qui vistare Mono Mix (o stereo mix se avete scelto un canale stereo in Input Settings). Comparirà la colonna Mono Mix o Stereo mix (o nomi del genere, come ho già detto dipende dalla scheda audio, le più datate possono anche essere prive di queste modalità e non riuscire a trasmettere contemporaneamente sonoro e voce), sotto alla quale si deve vistare 'Seleziona', oltre naturalmente a impostare il volume di uscita col cursore.

Per parlare, basterà cliccare su Push to Talk, o su Lock per mantenere aperto il canale voce.

Se non si è interessati allo streaming della propria voce ma solo a quello degli mp3, basta lasciare indicato WinAmp in Input Device.

4) A questo punto per fare partire il flusso streaming (ricordate che deve essere in esecuzione il server sc_serv.exe!!) basta cliccare su Connect sempre dalla finestra di configurazione del plugin. Da WinAmp eseguire un mp3 o altro file compatibile con WinAmp, in Status apparirà la quantità di byte inviati sulla porta selezionata (8000 di default) al valore in bitrate scelto.

Ora avete la vostra web radio, che trasmetterà tutto ciò che eseguirete su WinAmp, anche in automatico se si crea la propria playlist! Per testare sul pc la correttezza di quanto fatto, basterà usare un programma come Windows Media Player e lì inserire dal menu File--> Apri URL il valore http://127.0.0.1:8000 oppure http://localhost:8000 (al posto di 8000 la porta scelta): la canzone sarà riprodotta da Windows Media Player (basta abbassare il volume di WinAmp altrimenti la sentiremo con due programmi).

Per ascoltare la radio su un altro pc connesso in rete, si dovrà usare il vostro indirizzo IP al posto di localhost. Una volta determinato il vostro IP (se avete un IP fisso sarà sempre quello, oppure basta usare un servizio web per ottenere un nome che punti sempre al vostro IP come www.no-ip.com) sarete raggiungibili da chi inserirà in un programma compatibile con lo streaming mp3 (come appunto Windows Media Player) il valore http://vostroindirizzoip:8000 .

Nota per utenti FastWeb: chi ha una connessione fastweb assume in rete l'indirizzo IP del server fastweb a cui è connesso, quindi sarà raggiungibile al suo IP fisso solo dagli altri utenti fastweb.

Ascoltare l'Audio dei film DivX e XviD

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Written on 09:04 by Maw Agency

I film DivX e XviD hanno una traccia video e una audio, che è separabile da quella video, ed è creata con un particolare 'codec', ossia il software che comprime l'audio. Un audio non compresso infatti (formato wave) può occupare anche più di 20 megabyte per un minuto, cosa non accettabile quando si vuole un film che in genere deve stare attorno ai 700 mega (complessivi di audio e video!).

Un codec più adatto alla compressione e riproduzione audio è il codec mp3 (una canzone mp3 infatti sta in circa 4 mega di spazio, dipendentemente dalla qualità dell'mp3 e dalla durata della canzone).

Il primo programma che vediamo ci serve allora per capire con quale codec è stato compresso l'audio del nostro filmato divx o xvid: il programma in questione è il gratuito GSpot, scaricabile dal sito gspot.headbands.com. Gspot è molto simile per funzionamento a VideoInspector, di cui si è parlato in questa guida.

Lanciate il programma (file gspot.exe) e cliccate, di fianco a Path, sulla casella con i tre puntini (...) per scegliere il file video dal vostro pc. Nella sezione Audio vediamo il codec audio utilizzato: nell'esempio nel riquadro Name sotto a Audio viene riportato:

0x0055(MP3) ID'd as MPEG-1 Layer 3

quindi un audio mp3. Altre volte può capitare:

ac3 (0x2000) Dolby Laboratories, Inc

o simili: questo è audio 5 canali AC3, un audio molto più elaborato e di qualità che consente l'ascolto in surround su 5 casse (ma anche con le consuete 2 casse del pc, si perde solo l'effetto surround).

Per il primo caso, generalmente Windows dispone già del codec per la lettura mp3 e non dovrebbero esserci problemi. Nel caso il codec si fosse corrotto, basta una ricerca in internet del codec mp3 (ricerca codec mp3 con google) per il download e l'installazione dello stesso.

Nel caso, più probabile, in cui non si riesca a sentire l'audio di un divx perchè è un audio ac3 (e Windows nativamente non possiede questo codec) è sufficiente scaricare il gratuito codec AC3Filter dal sito ac3filter.net . E' sufficiente installarlo, quindi si può riprodurre il video con Windows Media Player o altro player video.

Programma di karaoke per pc

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Written on 09:00 by Maw Agency

KaraFun è un software gratuito (per utilizzi privati, non pubblici), e anche localizzato in italiano, per divertirsi col karaoke. Il download è possibile dal sito del produttore, karafun.com, dove è possibile scaricare anche numerosi file di karaoke di esempio. Già durante l'installazione, KaraFun permette, se lo si desidera, il download di alcuni brani (i formati supportati dal software sono i più famosi per il karaoke: Kfn, Kpl, Kar, Cdg, Kok, Lrc).


Installato e lanciato KaraFun, nella parte in basso del programma troverete un browser per ricercare i file salvati su disco fisso. In alto invece sono presenti i controlli (play, stop, pausa, il volume, la regolazione dell'eco...). Una volta dato lo start, comparirà una videata in cui il motore del software animerà sfondi e parole in modo molto suggestivo. La gestione del microfono è fatta automaticamente dal programma, è possibile aggiungere un effetto eco e registrare la propria voce dall'uscita del microfono (cliccando nell'angolo in alto a sinistra del programma si apre il menu, quindi scegliere Options--> Audio/Midi e scegliere di salvare la registrazione come file wave in una cartella apposita. Per iniziare la registrazione, cliccare sul pulsante tondo rosso di fianco al simbolo del microfono in alto a destra).

Sempre dal menu del programma, accessibile cliccando sul + nell'angolo alto a sinistra della finestra, scegliendo KaraFun Editor è possibile modificare i file per karaoke .kfp o .kfn con un utile Editor. Dal menu File--> Apri, scegliere il file .kfn o .kfp che si potrà poi modificare. Con KaraFun Editor è possibile anche creare i propri file per karaoke. Per fare ciò, dal menu dell'editor File--> Nuovo--> scegliere KFN Karaoke. A questo punto fare clic sul pulsante e con 'Cerca' cercare nel proprio pc il file audio (anche mp3, ogg o midi) per la base del karaoke.


Quindi fare doppio clic sulla RealTime Preview (cioè la barra che rappresenta il file sonoro e il testo del karaoke al variare del tempo di riproduzione) nella porzione relativa al 'Testo' per poter editare il testo della canzone (la porzione diverrà gialla come in figura sopra). Al doppio clic sopra essa, apparirà una finestrella tipo blocco note, in cui inserire il testo della canzone. Le sillabe da illuminare volta per volta vanno distanziate dal simbolo / , e per inserire le singole sillabe nella RealTime Preview basta spostare il cursore col pallino nero lungo la scala, quindi cliccare col tasto destro nella parte evidenziata in giallo e scegliere 'Aggiungi alla sincronizzazione'. E' possibile editare il colore, lo stile e gli effetti delle parole, dalla sezione 'Proprietà del Testo' sulla parte destra dell'editor. Analogamente, cliccando sulla sezione 'Sfondo' della RealTime Preview, sarà possibile inserire un'immagine di sfondo che sarà poi visualizzata al momento della riproduzione.

Alla fine sarà possibile salvare il file (File--> Save As...) in formato kfn o kfp per karaoke.

Un esempio pre-impostato su come inserire il testo lo si può vedere dal menu File--> nuovo--> KFP Predisposto.

Visitare l'Etiopia

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Written on 15:31 by Maw Agency

ATTIVITÀ: con la sua spettacolare avifauna, l’Etiopia è un paradiso per gli ornitologi, i laghi della valle del Rift sono i posti migliori per l’osservazione degli uccelli. Il parco di Entoto vicino A.A. offre possibilità di passeggiate lontano dalla folla.
I parchi dello Simien e del Bale sono mete ideali per fare trekking o passeggiate con i muli. Intorno al lago Tana c'è possibilità di passeggiate in bicicletta lungo il lago. Per fare il bagno solo il lago Langano è immune della bilarziosi.
Non si devono dimenticare le bellissime chiese come quella di Gondar o del Tigray ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.

I mercati sono colorati ma molto poveri.

GIORNI DEI MERCATI:
DIMEKA MARTEDI E SABATO
JINKA SABATO
KEY AFAR GIOVEDI
KONSO LUNEDI E GIOVEDI
TURMI LUNEDI
YABELO SABATO

Cosa vedere




ADDIS ABEBA: 3 milioni di abitanti, fondata nel 1887, rischiò di essere abbandonata a causa della penuria di legno da combustione e fu salvata grazie all’introduzione nella regione dell’eucaliptus proveniente dell’Australia. È una città molto grande senza vero centro e quasi senza nome delle vie.

Il museo etnologico merita una visita ed è una introduzione ideale alla grande diversità etnica del paese. Per vedere Lucy si deve andare nel museo nazionale. Il Mercato, è il più grande mercato aperto d'Africa, vi si trova di tutto, compresi i souvenir, ma attenzione ai borsaioli!

AXOUM: è la città santa dell’Etiopia. Fu in quella città che il cristianesimo fu decretato religione di stato. Vi si trova un campo pieno di obelischi che ricordano la gloria passata della città: queste colonne, alcune di oltre 20 metri, erano scolpite in un unico blocco di granito. Axoum dista circa 500 km. dalla capitale ed è raggiungibile con l’aereo o col bus da Gondar, Adwa, Adigrat, A.A. o Mekele.

BAHAR DAR: la città non offre nulla di particolarmente interessante a parte un mercato il sabato.

Sul lago diversi isolotti con monasteri. I più antichi risalgono al XI secolo, ma la maggioranza furono costruiti all'inizio del XV. I monasteri di Kidene Mehret, Kebram Gabriel (proibito alle donne) e di Debre Maryam sono i più conosciuti.

Andare da un isolotto all’altro diventa costoso se si è soli.

Per le chiese (ingresso 30 birr), assolutamente da non perdere l'isola di Dek, per visitare Narga Selassie. Ci vogliono circa 4 ore andata e ritorno, e si deve prendere la grande nave che parte vicino all’albergo Ghion, informarsi per gli orari, 100 birr a persona; i biglietti si prendono all’imbarcadero. Non prendere le piccole barche che vi saranno proposte dagli alberghi perché oltre ad essere pericolose costano da 3 a 5 volte il prezzo della grossa nave! Fare soltanto un giro sul lago non ha nessun interesse.

LE CASCATE DEL NILO BLU (TISSISAT): circa 45 minuti di bus da Bahar Dar (nessun altro mezzo ci va); alte 45 metri e larghe 400 erano impressionanti, ma ora, da quando la diga è in funzione non merita più la visita, perché ora le cascate sono ridotte a un filo d’acqua.

GORGORA: possiede una bellissima chiesa del XVII secolo: la Debre Sinai. Posteggiare fuori del Lake Hotel, altrimenti tassa di 20 birr! Da Gorgora dovrebbe essere possibile andare sull’isola di Dek, informarsi e cosi si può evitare la sosta a Bahar Dar che non offre nulla di particolarmente interessante se non quella chiesa.

I LAGHI DELLA VALLE DEL RIFT: i 7 laghi della valle del Rift si estendono tra A.A. e i confini col Kenya e sono posti ideali per osservare gli uccelli. I laghi di Langano, Abitata e Shala sono i più conosciuti e si distinguono dal diverso colore delle loro acque: blu, argento e marrone. Sul lago Abiata, poco profondo, vive una ricca avifauna. Il lago Shala ha origine vulcanica. Potrete pure approffittare delle sorgenti di acqua calda di Wondo, Sodere o Genet. Verso il confine col Kenya nei laghi Chamo e Abaya si possono vedere dei coccodrilli. Pure il lago Chitu ha origine vulcanica e lo si raggiunge seguendo una pista da Aje. Milioni di fiamminghi rosa da osservare a Sembete, che offre la possibilità di attraversare villaggi non battuti dai turisti.

GONDAR: a circa 750km a Nord della capitale. Fu capitale dell’Etiopia dal 1632, dalla sua fondazione da parte di Fasiladas, sino al 1885. Da visitare il castello reale del 1640, di stile portoghese, e i Bagni di Fasiladas, con lo stesso biglietto d’ingresso. Bellissima chiesa, che da sola merita il viaggio in Etiopia.

LALIBELLA: bellissime chiese monolitiche ricavate nella roccia, costruite nel XII secolo. È a quella epoca che Lalibella fu nominata capitale dal re Lalibella, rispondendo cosi alla volontà di Dio che gli sarebbe apparso in sogno. Le 11 chiese rupestri furono costruite nel giro di un secolo e, secondo la leggenda, grazie all’aiuto degli angeli. I preti che ci abitano da secoli sono i guardiani dei tesori, come le varie croci, le bibbie riccamente decorate e dipinte ed altri manoscritti. Raggiungibile con l’aereo da Gondar o A.A. come pure in bus, Lalibella è da vivere durante la festa della Timkat.

PARCO NAZIONALE DELLO SIEMIEN: paradiso per gli amanti del trekking, questo parco offre dei panorami bellissimi e vi si può ammirare una fauna molto ricca. Le passeggiate durano da 3 a 10 giorni, da fare a piedi o a dorso di mulo. Per i più sportivi si può scalare il Ras Dashen. Tutti i trekking hanno come punto di partenza Debrak a circa 100km a Nord di Gondar, raggiungibile col bus.

HARRAR: sita a 1800 metri di altitudine, è una eccezione in Etiopia, perché di confessione musulmana, e dietro le sue mura accoglie ben 87 moschee. Ma Harrar è conosciuta anche perché Rimbaud ci ha vissuto alcuni anni.

PARCO NAZIONALE DI AWASH: visto il prezzo di ingresso non vale la pena, per vedere solo una cascata, qualche coccodrillo e un ippopotamo se si è fortunati, i leoni, gli orinx, i kurdu sono molto rari. Si raccomanda “le buffet d’Aouache�? dove per meno di 100 birr si trova un alloggio decente.

IL LAGO ZIWAY: i pescatori rientrano presto al mattino con la pesca, sulla riva i bambini in mezzo agli uccelli, le oche, i pellicani i marabù li aspettano. Piccolo mercato di pesce verso le 7.30-8.00 vicino al lago ogni giorno.

PARCO ARBA MINCH: ci vivono le etnie Ganjulé e Guli. Una curiosità è la fattoria dei coccodrilli. Il parco è senza interesse in sé, e molto caro per intravedere qualche zebra: 70 birr a persona, 20 per il veicolo.

Nella città di Arba Minch si raccomanda il Soma restaurant dove potrete mangiare un ottimo pesce (tilapia) alla griglia e una ottima zuppa di pesce. Appena giunti in città passare per ordinare!

MONTI GUGE: l’etnia dei Dorze vive nel villaggio di Chencha, da vedere le loro capanne dai tetti di oltre 10 metri.

KONSO: vivono nella valle di Omo e i Konso praticano il culto del waq, quello dei serpenti e degli antenati. Per visitare i villaggi Konso si deve avere una jeep. Obbligatorio prendere un biglietto all’ufficio del turismo e una guida: 30 birr a persona e oltre 30 per la guida del gruppo, fare almeno 2 o più villaggi, ma la guida farà di tutto per farvi fare il villaggio turistico soltanto, con foto da pagare e mercanteggiare (1 a 2 birr a foto).

TURMI: poco prima della cittadina c'è un bel campeggio per circa 25 birr, l’albergo della città non è raccomandabile. Possibilità di trovare del pane a Turmi, ma per il resto è meglio avere previsto prima. Mercato il lunedì.

DIMAKA: circa 1 ora di pista di Turmi, è la regione degli Hamar, etnia la più simpatica e meno selvaggia, mercato al sabato con tutte le etnie della zona.

OROMATI: città di media importanza, a volte c'è qualche difficoltà con la polizia locale per poter andare a visitare i villaggi Dassanech, sarete scortati da un poliziotto armato! Foto da pagare (1 a 2 birr la foto)

PARCO DELL’OMO: ora varie etnie si dividono il territorio e sopravvivono di caccia illegale. Potrete incontrare i Bodi, i Surma, I Bumi, i Dizi, gli Hamer, le Karo, i Dassanech...

VILLAGGI KARO E MURSI: Due villaggi Karo, uno vicino Omo e l’altro, il più importante, quello di Doose. Attenzione, il responsabile del villaggio può richiedervi sino a 50 birr per l’entrata! Naturalmente ogni foto è a pagamento! Per andare in quei villaggi un veicolo fuori strada è indispensabile e in caso di pioggia la pista è subito impraticabile. I Mursi sono invadenti ed è meglio andarci le mani vuote: rischio di furto e inoltre possono dimostrasi aggressivi. Contrattare bene prima il prezzo di ogni foto prima di farla! Se il vostro autista sa qualche parola del loro dialetto incaricatelo di contrattare, dandogli il vostro pacchetto di biglietti nuovi da 1 birr.

JINKA: in quella città c'è poco da fare, ma è una tappa quasi obbligatoria, la pista dell’aeroporto è in pieno centro città e diventa la principale attrazione una volta alla settimana alle 11.00, quando arriva l’aereo da A.A. Ogni tanto i Mursi vengono al mercato. Mercato ogni giorno, ma il più importante ha luogo al sabato.

PARCO NAZIONALE DEL NECHISAR: da evitare visto i costi proibitivi,(70 birr a persona e 20 la macchina) per intravedere poche bestie selvatiche come zebre e antilopi.



Gastronomia
L’injera è la base dell’alimentazione del paese. Si presenta come una piadina di spugna impatata in una farina di un miglio particolare che cresce solo in Etiopia: il teff.
La carne e le verdure sono spesso cucinate in salsa piccante.
La provincia meridionale di Kaffa rivendica le piantagioni di caffè le più vecchie al mondo, e i fagioli crescono in Etiopia da oltre tre millenni. Si possono gustare ottimi capuccini e ogni tanto dei caffè macchiati nella capitale.
L’acqua non è potabile, ma ovunque si trova acqua minerale gassata o non, in bottiglie. Nelle campagne le vostre bottiglie di plastica faranno la gioia di tutti, quindi regalatele.
Cinque marche di birre si contendono il mercato, da provare tutte, perché tutte eccellenti (Harrar, St George; Medele, Meta, Meloty). circa 3 birr.
Vi sono varie bevande locali, come il tella: birra a base di orzo o di mais, il Teidj, il Birthz, il Tej, che è un alcool di cereali molto forte.
Vino locale: il Gouder : vino rosso forte da bere fresco con i pasti. L’Axoumite: vino rosso dolce. Il Dukan è di sicuro il migliore vino rosso del paese. L’Awash: vino bianco secco.
Il tè (tchay) è molto buono e a volte aromatizzato con chiodi di garofani.
La spesa per mangiare è molto bassa: per i 3 pasti della giornata circa 100 birr, inclusa la birra, e costa ancora meno se mangiate i piatti tipici etiopi. Attenzione, spesso c'è un prezzo per i locali e uno per un turisti, che va sino al doppio! Un consiglio: fate pagare il vostro autista, che rimborserete subito dopo: risparmio assicurato!!! Il menù detto internazionale è quasi identico dal nord al sud, propongono i stessi piatti a quasi lo stesso prezzo indipendentemente della qualità del ristorante!

Pernottamenti
Non ci sono ancora molti alberghi, e se viaggiate nel periodo di alta stagione meglio telefonare tra una tappa e l’altra, in modo di poter riservare una camera.
La tenda rimane indispensabile per quel motivo, anche negli alberghi si può mettere la propria tenda nel loro giardino, pagando un contributo che dà il diritto di usare i sanitari. Il problema maggiore del paese è la poca cura che hanno delle loro strutture, e così quello che oggi è decente e raccomandabile non lo è più a breve, visto lo stato di abbandono nel quale lasciano le loro proprietà. Un consiglio: prima di pagare la camera scelta verificate con molta cura se tutto funziona bene, perché quasi sempre vi si promette la doccia calda che esiste solo nei sogni dei gestori, prese che sono senza corrente o rotte e cosi via. Per i viaggiatori in bus sulle le linee che mettono oltre 24 ore a giungere a destinazione, i bus si fermano in piccole città dove è facile pernottare. Quasi sempre sono alberghi molto modesti, a volte nuovi, ma sempre conproblemi nelle toilette! Non fermatevi al primo, ma visitatene alcuni prima della scelta definitiva.
Il prezzo per una stanza in un albergo di categoria media, detto confortevole con acqua calda, si aggira sui 15-20$ la doppia, metà per la categoria inferiore e senza colazione.
Per il sud prevedere la tenda con il cibo per i giorni strettamente necessari per il circuito dopo Konso sino a Jimka, a Turmi si può noleggiare un letto sotto delle grandi tende, ma è abbastanza caro.

Autore:
Graziella
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Estrarre audio da un DVD

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Written on 08:59 by Maw Agency

In questo tutorial vedremo come rippare l'audio di un dvd in mp3, wave o direttamente in ac3. Per fare ciò il programma che si può usare è il freeware Xmpeg, scaricabile dal sito ufficiale di Xmpeg . Xmpeg permette di convertire un dvd in mpeg, divx, vcd o svcd, ma noi considereremo solo l'opzione per estrarre l'audio del dvd.

Scaricato e installato il programma (la prima volta che si lancia Xmpeg effettuerà dei test sul vostro sistema), seguite il Wizard che si apre, cliccate su Sfoglia e aprite il file .ifo della traccia del film. Questo in genere è VTS_xx_0.IFO in cui xx è il numero della traccia (è facilmente riconoscibile in quanto i file .vob del film sono quelli di dimensioni maggiori e riportano lo stesso numero nel nome del file). Potete ricercare tale file nella directory VIDEO_TS direttamente sul DVD oppure se avete precedentemente decriptato il dvd su hard disk (per esempio con dvd decrypter, vedi la guida sui divx) potete ricercarlo sul disco fisso. Questa seconda scelta è consigliata, in quanto permette una maggiore velocità di estrazione audio dal dvd. Invece del file .ifo è possibile aprire anche soltanto un file .vob del film.

A questo punto continuate a seguire il Wizard, non importano le impostazioni relative alla conversione in divx o altro, a noi interessa solo impostare la lingua da rippare:







Nell'ultima schermata del Wizard deselezionate la casella che fa partire subito la conversione (Start conversion now!). Vi ritroverete con la finestra da cui, spostando il cursore, potrete vedere il film.



Cliccate a questo punto col tasto destro sulla barra del programma (o in mezzo alla schermata del film). Da Advanced--> Language scegliete italiano per avere il programma tradotto in italiano.

A questo punto da "Estrai Audio in...." potete scegliere se estrarre l'audio del dvd in ac3, in wave oppure in mp3. Per le prime due scelte, la conversione partirà subito (il file sarà salvato in c:), per la conversione in mp3 potrete invece scegliere il bitrate, la modalità stereo e se mantenere il bitrate costante oppure variabile. Chiaramente maggiore sarà il bitrate e più alta sarà la qualità del sonoro registrato.

Come Andarci a Etiopia

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Written on 15:23 by Maw Agency

L’Ethiopian Airlines è una delle migliore dell’Africa e copre tutto il continente compreso Djibuti e lo Yemen. La tassa d’imbarco ammonta a 20$ da pagare in questa valuta soltanto.
Si può raggiungere l’Etiopia per strada da Djibuti, ma il viaggio è molto faticoso. Esistono dei bus Nairobi - Addis Abbeba, ma sono spesso molto lenti.
Dall’ Europa alcune compagnie aeree, come la British Airlines, vanno più volte la settimana in Etiopia, costa circa 800 euro (2005)

Come Muoversi
AEREO: la compagnia nazionale assicura voli all’interno del paese con prezzi abbordabili anche se i turisti pagano di più. Attenzione, le partenze possono essere anticipate. 10 birr è la tassa per i voli interni.

BUS: il paese dispone di una buona rete di bus che raggiungono quasi tutte le zone, i veicoli sono lenti, però questo modo di trasporto si rivela particolarmente economico, anche se molto stancante. Nelle grande città comperare il biglietto la vigilia della partenza altrimenti lo pagherete due volte il suo prezzo ad un rivenditore il giorno della partenza. Essere alla stazione dei bus alle 5.30, le porte aprono alle 6.00 perché i bus sono presi d’assedio. I bus sono più confortevoli che i mini bus, ma più lenti. Normalmente 1 posto = 1 persona, prezzo identico per gli etiopi e per i turisti. Abbastanza facile da usare. Evitare i posti in fondo perché generalmente mettono 7 persone al posto di 6!


TRENO: l’unica linea ferroviaria del paese va da A.A. a Dire Dawa, ma il tragitto è molto lungo e monotono e il treno è molto, ma molto vecchio e ora quasi solo utilizzato per il trasporto merci. Il tragitto dura spesso oltre le 24 ore!

TAXI COLLETIVI: molto sviluppato come servizio, ma a secondo delle regioni più o meno numerosi. Un po’ più caro rispetto al bus. Veicoli in buono stato. Partenza quando è pieno e il miglior posto come sempre è quello vicino all’autista.

NOLEGGIO BICICLETTE: prezzo variabile, circa 2 birr l'ora per biciclette in ordine. Non esiste veramente un luogo particolare, vedete dove esiste una concentrazione di biciclette e chiedete.

AUTO STOP: molti camion circolano e prendono passeggeri. Fanno pagare come i bus, generalmente molto simpatici e confortevoli. A volte si ferma qualche auto che vi porterà gratis.

NOLEGGIO JEEP: a partire da 130$ al dì tutto incluso per la jeep, che può contenere 4 turisti oltre all’autista. Se le jeep sono recenti i prezzi possono salire sino a 200$ al dì tutto compreso. Generalmente sono dei Land Cruiser di circa 10 anni molto confortevoli. Attenzione se siete in 4 non partite con 2 autisti/guida, perché uno di voi dovrà sedersi davanti con l’altro autista o guida e anche se il sedile davanti pare grande per 2 persone non è affatto comodo; dietro in 4 è impossibile perché si rimane stretti come sardine, in 3 è perfetto ma non di più specialmente per un lungo viaggio e per tanti giorni. Un consiglio: se vi mettete d’accordo sul prezzo in dollari, pagate in questa moneta, evitando cosi inutile discussioni sui cambi, specialmente se contattate l’agenzia prima della vostra partenza. Se affittate una jeep chiedete che vi vengono a prendere al vostro arrivo all’aeroporto se rifiutano, cambiate agenzia! L’agenzia potrà pure riservarvi una stanza d’albergo nel caso di arrivi di notte.

BISOGNO DI UN AUTISTA? Vi raccomandiamo Yemane Taye che fu un ottimo compagno di viaggio, conosce molto bene il suo paese, prova a capire i vostri desideri e aspettative, molto efficiente e sa trovare le soluzioni ad ogni problema.
CONTATTO PER L’AUTISTA: yemane60@yahoo.com, www.geocities.com/visit_ethiopia

LE STRADE: Le strade, per chi volesse visitare il paese con i propri mezzi, sono sempre ingombrate di gente ed è sconsigliabile viaggiare di notte. I tipi di strada variano dalla pista infame alla semi-autostrada, attualmente tanti cantieri sono aperti grazie all’aiuto internazionale e si può sperare in una miglioria della rete stradale in un futuro prossimo. Comunque un veicolo fuori strada rimane indispensabile per accedere ovunque. Per i coraggiosi ciclisti c'è da sapere che le piste sono veramente dure!
Non ci sono molti cartelli segnaletici, ma vista la limitata rete stradale basta chiedere in caso di dubbio, e si riesce cosi a trovare senza grosse difficoltà la strada da seguire.

CARTINE STRADALI: le cartine non indicano con precisione la qualità della strada specialmente nelle zone poco frequentate. In generale sono affidabili, ma, attenzione, certi paesi hanno cambiato nome!

Autore:
Graziella

Registrare le trasmissioni radio internet

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Written on 08:58 by Maw Agency

Sono ormai molte le stazioni radio che trasmettono in streaming mp3 via internet. Registrare una stazione radio permette quindi di creare una raccolta di mp3 personale (per di più legale) dalle stazioni ascoltate. In questa guida vedremo l'uso di Station Ripper, software che potete trovare nella versione gratuita (limitata solo in alcune funzionalità nella versione non registrata) sul sito StationRipper.com.

Installato e lanciato StationRipper, nella parte centrale del programma troverete il portale del programma, che vi consente di accedere ad alcune radio che trasmettono in mp3 via web, oppure se si conosce l'indirizzo da cui la radio trasmette lo si può inserire manualmente (nell'immagine qui sopra, lo spazio per l'indirizzo è indicato dalla freccia rossa; una serie di esempi di indirizzi li potete anche trovare cliccando sul pulsante Stations nel menu in alto di StationRipper, si aprirà una finestra con svariati nomi di web radio, i cui indirizzi li trovate nella colonna Station URL). Basta quindi cliccare su Add per iniziare il ripping della stazione indicata. I file saranno salvati in mp3 nella cartella di destinazione, settabile dal menu View--> Options. Per interrompere una registrazione, cliccare col tasto destro sulla stazione che si sta registrando e scegliere Stop Ripping o Remove per rimuovere la stazione dalla lista. Per ascoltare la radio selezionata, cliccare su Listen. E' possibile registrare fino a due radio per volta con StationRipper nella versione non registrata.

Mongolia

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Written on 15:19 by Maw Agency

Miniguida per viaggiare in Mongolia
CHI BEVE L'ACQUA DI UNA TERRA STRANIERA
DEVE SEGUIRNE GLI USI E COSTUMI
(detto mongolo)

Introduzione
Come raggiunge la Mongolia
Come muoversi
A cavallo, in bici, in moto e a piedi
Orientarsi in Mongolia
Dove e come dormire
Cosa vedere
Gastronomia
Informazioni e consigli

Il viaggio dell'autrice:
Nelle steppe di gengis Khan
Alla ricerca degli Uomini-renna



La Mongolia
La Mongolia situata tra la Cina e la Russia è conosciuta per l'immensità delle sue steppe. 1 565 00 km2 per 2 500 00 abitanti, la sua densità è una delle più deboli al mondo: poco più di un abitante al km2. Una volta totalmente nomade la popolazione vive ora al 60% nelle città. I mongoli praticano una religione che mischia il buddismo col sciamanismo.
Al nord e all'ovest troviamo le montagne dell'Altai e del Khangar (circa 4200 metri), all'est e al sud gli alti piani semi desertici o desertici come il deserto del Gobbi. Poco più di 1% del territorio è coltivato, il paese vive soprattutto dell'allevamento di bestiame. La capitale Ulan Bataar (Ulaan Baatar) si chiamava una volta Urgà. + 7 ore rispetto all'Italia (GMT +8). 220 Volt. Guida a destra.
Lingua: il Khalkha, dal nome dell'etnia dominante. Il russo e il cinese sono parlati come pure il tedesco. Ora l'inglese inizia a diffondersi con il francese.




Clima
Continentale con estati calde (piogge importanti nelle montagne del nord ovest) e inverni freddi e rigidi. La temperatura a Ulaan Baatar d'estate può arrivare sino 40 gradi e d'inverno abbassarsi sino - 40 gradi. Venti violenti possono soffiare durante la primavera. La stagione migliore per visitare la Mongolia va da maggio a inizio ottobre.
Prevedere vestiti caldi anche per l'estate, perché le notti possono essere fredde, specialmente nel nord e centro. La differenza di temperatura tra giorno e notte può essere da 10 a 15 gradi. D'inverno portare vestiti per proteggersi dal freddo, dal vento e della pioggia. Portare sempre con sé un sacco a pelo e una tenda visto il rischio di notti fresche e della scarsità in alberghi.

Budget
il Togrog o in russo Tughrig è diviso in 100 möngös. Il cambio nel 2004 era circa: 1$= 1100 T. € accettati al cambio di circa 1 €=1200 T
Cambio solo a U.B, non esistono nella steppa, bancomat carta Visa soltanto a U.B, con ritiro in $ e T.
Budget : 5 a 30 $ al dì, a seconda se si dorme in tenda, nelle iurte o nei tourist camp (da 20 a 50 $/notte /p.) e del modo di locomozione: a piedi, in bici, col bus o col cavallo. Contare in più, se si affitta una jeep: circa 80$/jeep/giorno (benzina e autista inclusi).

Tagliare e modificare file mp3

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Written on 08:58 by Maw Agency

Un programma semplice e gratuito per tagliare direttamente porzioni di mp3, senza bisogno di convertire o ricodificare le parti non tagliate del file è Mp3Trim, che potete scaricare dal sito www.logiccell.com/~mp3trim/ .

Mp3Trim permette di tagliare porzioni di file mp3, sfumare l'audio di inizio o fine mp3 (fade in e fade out), introdurre i Tag Id3 e alzare o diminuire il volume dell'mp3.

Dal menu Apri scegliete il file mp3: vi compariranno informazioni come durata, rateo in bit, presenza di Tag Id3, di effetti di sfumatura audio e frequenza di campionamento dell'mp3. Da Avanzate potete vedere informazioni come i Tag ID3 presenti, il numero di frame che compongono l'mp3 e se sono presenti eventuali problemi nel file.

Sotto ad Avanzate si deve indicare il tempo a partire dall'inizio o dalla file del file da tagliare. Può essere settato in secondi (Tempo) oppure in frame (Frame). Cliccando sull'icona dell'altoparlante si può sentire come avviene il taglio all'inizio o alla fine.

Col pulsante Auto si fa riconoscere al programma eventuali spazi vuoti senza audio nell'mp3 e impostare lì il taglio.

Da Controllo Volume potete alzare o abbassare il volume generale dell'mp3 (attenzione a non alzarlo troppo o si possono avere effetti di distorsione del suono). Di fianco si trovano le levette 'In Entrata' e 'In Uscita', variando la posizione della levetta si può ottenere l'effetto di fade in (in entrata) o fade out (in uscita) per un numero variabile di secondi (fino a 20).

Dal menu Opzioni di Mp3Trim --> Tag Mp3 si possono inserire i Tag dell'mp3, nonchè definire molti altri settaggi del programma.

Per salvare il file, consiglio di usare il menu Salva con Nome, per non sovrascrivere il file.

IL MALI FACILE, IN FONDO A SINISTRA...

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Written on 15:18 by Maw Agency

Le semplici note che posso ricavare dal mio diario di due viaggi in Mali, l’ultimo dei quali nel dicembre 2004, non hanno la presunzione di sovrapporsi alle pubblicazioni prestigiose, tipo Lonely Planet e altre; molti di questi scritti, validi dal punto di vista geo politico turistico, non contengono però le giuste indicazioni per andarci via terra, non essendo pensati per chi viaggia con un mezzo proprio, e risultano quindi carenti di informazioni concrete a livello di visti, frontiere di accesso, stato delle piste, sicurezza dei luoghi, ecc.
Le note che seguono sono quelle di un viaggiatore indipendente, che sceglie ogni meta al di fuori dei tour organizzati e che preferisce studiare e preparare l’avventura (da non confondere con il rischio), utilizzando anche le informazioni di altri viaggiatori dello stesso stampo incontrati sulle rotte di altri Paesi scarsamente visitati con auto e moto propria.
Per entrare nella realtà dell’Africa occidentale, consiglio di leggere il bel libro di Marco Aime “Viaggio in Mali e Burchina” edito dalla EDT.
La carta Michelin è la n° 741, purtroppo non aggiornata, scala 1/4.000.000.
Potete anche leggere, su questo stesso sito, il mio articolo “I grandi raid 4x4 Marocco Mauritania e Senegal”, in corso di aggiornamento.


PROBLEMI DI SICUREZZA
Partendo dal concetto che, nel mondo d’oggi, niente è sicuro, neanche a casa propria o fuori l’uscio, posso serenamente affermare che un villaggio sperduto nel buio di una notte nella savana del Mali, dove ombre silenziose si spostano con occhi di gatto, è certamente più sicuro di tanti quartieri delle nostre città europee. I generici inviti all’attenzione in metropoli come Dakar, Nairobi e Milano by night si equivalgono; è anche vero che nel mondo africano dei nostri giorni esistono le ben distinte realtà di disagio metropolitano e di povertà nei villaggi, alle quali corrispondono differenti teorici gradi di sicurezza.
Prudenza, per concludere, ma nessuno potrà togliermi dalla testa che i concetti di rispetto e di bontà sono molto meno presenti a casa nostra; da questo punto di vista la “civiltà africana in Africa” è ben diversa dal comportamento di alcuni extracomunitari all’estero e rimarrete sorpresi ritrovando “laggiù” molti valori morali da noi perduti.


COSE DA VEDERE IN MALI
Trattandosi di un territorio molto esteso, tutto dipende dagli interessi, motivazioni e sensibilità individuali. Dal punto di vista paesaggistico, sono stato colpito dalla bellezza della savana dopo la stagione delle piogge, con alcuni enormi baobab, teck e fromagers che ancora resistono alla continua deforestazione, vera piaga del Sahel; ho anche avvertito la maestosità del lento avanzare dei due grandi fiumi, il Niger e il Senegal, ma sono rimasto più che altro coinvolto dall’elemento umano con le differenti straordinarie etnie che convivono in questo mite lembo d’Africa senza sbocchi sul mare ma con tanta voglia di aprirsi al turismo e con notevole apprezzamento del cliente italiano!
Difficilmente, e per fortuna, il turismo di massa arriverà in Mali ma, grazie alla strada in costruzione in Mauritania, tanti camperisti presenti da anni in Marocco in inverno, scenderanno a sud.


QUANDO IN MALI
Sono sconsigliabili i mesi da maggio ad ottobre perché la stagione delle piogge trasforma molte strade in … affluenti dei fiumi. Da tenere anche presente che nelle regioni più orientali (villaggi Dogon e alto Niger), le temperature in febbraio e marzo superano spesso i 40°. A mio avviso, il periodo ideale rimane il trimestre novembre/gennaio quando, oltretutto, la profilassi antimalarica diventa una semplice, utile precauzione. Inoltre, teniate presente che in primavera l’attraversamento della Mauritania vi comporterà vento, sabbia e caligine.


TIPO DI VEICOLO PER IL VIAGGIO
Scartando le caravans, i mansardati e i motorhome, il giro è fattibile in auto o con un robusto furgone attrezzate per il campeggio libero (tipo Mercedes 307 o simili), oppure con moto enduro, se siete esperti di piste a volte sabbiose. Chiaramente, la vettura ideale è il fuoristrada, con piastre per possibili insabbiamenti, riserva d’acqua e di carburante per coprire i circa 600 km di attraversamento della Mauritania. Per il resto del viaggio non avrete problemi di carburante, sempre reperibile, magari un po’ più caro, anche in tanti villaggi minori, spesso venduto in bottiglie o lattine.

Contrariamente a quanto si può pensare, un viaggio in Mali è oggi di facile attuazione e lo sarà di più fra un anno quando, inshallah, verrà completato il tratto fra la frontiera marocchina e la capitale mauritana Nouakchott.
Nel febbraio 2005, dei circa 600 km, ne risultavano asfaltati la metà; la pista che rimane è però ben segnalata ed è percorribile dai veicoli sopra indicati senza bisogno di guide come in passato.
Viaggiare in Africa nera NON E’ comunque per tutti; un ottimo equilibrio psico-fisico, una grande determinazione e capacità di adattamento possono fare di questo percorso un’esperienza indimenticabile. Basta sapere che gli agi del Marocco non li ritroverete “laggiù”.


LE TAPPE DI AVVICINAMENTO AL MALI
Devono necessariamente partire da Casablanca, dove potrete pernottare al Camping International OASIS, Av. Omar El Khayan, Quartier Beausejour. Per arrivarci, prendete la tangenziale di Casablanca e uscite a Hay Hassany, quindi secondo semaforo a sinistra e semaforo successivo a destra. Il camping lo troverete a 200 metri seminascosto dietro un piccolo mercato ortofrutticolo.
Il Consolato della RIM (Republique Islamique de Mauritanie) si trova a 400 metri dal camping in rue El Jadida 382 tel. 37373/57878 (prefisso Marocco 00212); è sempre chiuso il venerdì e la domenica, a volte anche il sabato. Meglio telefonare, per evitare la noia di tre giorni a Casablanca; se arrivate in Marocco a fine settimana, vi consiglio di visitare piuttosto Rabat, Fes o Meknes.
Il costo del visto, salvo cambiamenti, è di 200 Dh (dirham) a persona per ogni ingresso ed è opportuno chiederlo double, cioè doppio, vale a dire anche per il reingresso in Mauritania al ritorno (al cambio un euro = poco più di 10 Dh): Il visto è ottenibile anche in frontiera, ma costa molto di più, fino a 30 euro a persona e 20 per la macchina per ciascun ingresso.
Non è finora necessario, in Marocco, Mauritania e Mali, il Carnet de passage en douane, che però è preferibile avere in Senegal, per evitare la procedura del cosiddetto “pass avant”, permesso di importazione temporanea concesso in frontiera per 5/8 giorni e rinnovabile poi ogni 15 giorni esclusivamente alle dogane di Saint Louis, Dakar, Kaolac, Ziguinchor e Tambacounda. Viaggiare in Senegal col pass avant scaduto comporta il rischio del sequestro del mezzo. Attenzione! Se il vostro veicolo ha più di cinque anni, non è possibile introdurlo in Senegal, salvo sottostare a una serie di vessazioni assurde e disgustose. Scrivo tutto ciò affinché possiate pianificare attentamente il vostro rientro che può avvenire sia attraverso la Mauritania che attraverso il Senegal; entrare però in questo Paese senza visitarlo non ne vale la pena, oltretutto la strada da Kayes a Dakar e, peggio, la Kayes Rosso sono in condizioni disastrose. Si dice che questo stupido sistema dei pass avant dovrebbe cambiare, ma non si sa quando.
Il Mali ha intelligentemente saputo accogliere la corrente di traffico di cui beneficiava il Senegal e facilita attualmente il turista motorizzato; speriamo che non cambi.
Torniamo adesso in Marocco, dove avete ottenuto il visto per la Mauritania lasciando il passaporto al consolato alle 9 del mattino per ritirarlo normalmente nel primo pomeriggio. Partite da casa ben forniti di foto tessera e di almeno una dozzina di fotocopie della pagina del passaporto con i dati del rilascio; queste, che chiamano fiches, vi saranno spesso richieste per strada ai posti di controllo e alle frontiere e, non avendole, perdereste del tempo per la registrazione dei vostri dati da parte dei solerti ma a volte troppo lenti funzionari. Necessaria anche qualche fotocopia del libretto di circolazione. Cercate di estendere al Marocco la vostra assicurazione italiana perché è diventata cara.




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VERSO IL SUD
Partendo da Casablanca, col percorso più diretto via Marrakech e Agadir, arriverete a Dakhla dopo circa 2250 km. Nuove tappe, non illustrate nel precedente mio articolo sul Marocco, sono possibili alla Plage Blanche al campement Le dromaidaire; a ovest di Guelmime, a Boujoudour (sulla promenade al mare, quindi a sinistra vicino ad uno stabilimento balneare con custode; a Tarfaya, sulla passeggiata al mare vicino la moschea e nella zona di Tan Tan nella baia sull’oceano sempre piena di camper.
Sarà utile sapere che 95 km dopo Tan Tan ed esattamente a Oued Elounaar, station service PNA, comincia la disponibilità del carburante detassato a 3,12 Dh per il gasolio e 5 la super, contro rispettivamente 6 e 10 Dh nei distributori nelle altre zone in Marocco. Ciò è dovuto alla politica di aiuti del governo alla zona saharaoui (e per zittire i dissidenti ex Polisario ormai inoffensivi) nell’ex Sahara occidentale spagnolo, dove il controllo del Marocco è assoluto, in quella che è, a mio avviso, la zona più tranquilla della nazione, anche per l’indole del popolo saharaoui. Qui, tanti generi alimentari sono detassati, come carne, riso, ecc; se avrete bisogno di acqua potabile per i vostri serbatoi, l’acquedotto di Dakhla ve ne venderà 1000 litri con 10 Dh!


DAKHLA E INGRESSO IN MAURITANIA
In questa tranquilla e un po’ ventosa ultima cittadina del Marocco si respira un’aria di frontiera, con tante vecchie Land Rover pick-up che trasportano di tutto: mauritani in candide tuniche ricamate, donne velatissime e con bellissimi voile che dovrete assolutamente acquistare, montoni, masserizie e cammelli. La penisola di Dakhla ha l’unico mare interno ben riparato del Marocco, dove è possibile fare il bagno senza dover essere surfisti da Atlantico. Alla Plage Trouk, 40 km a nord della città, esiste un’area di sosta gratuita sempre piena di camper, vero paradiso dei pescatori con canna provenienti da mezza Europa. Il passatempo giornaliero può essere il wind surf, oppure la passeggiata sull’arenile nelle ore di bassa marea, ben tre chilometri; imparerete ad estrarre dalla sabbia i cannolicchi (che chiamano couteaux) con la tecnica del pizzico di sale nel buco di respirazione del mollusco e farete spaghettate solenni! Nove chilometri prima della Plage Trouk, addossato alla montagnetta, c’è la Source Asmaa, acqua sulfurea a 30 gradi; sei chilometri prima di arrivare in città troverete il Camping Moussafir, ma lungo le falesie sul mare interno stazionano tranquillamente in campeggio libero turisti di tutta Europa. A Dakhla vi consiglio di visitare il Marchè Central, famoso per l’abbondanza di pesce a prezzi da sballo (un’orata o un sarago di 7/800 gr li pagherete 25 Dh, le sogliole 35 Dh al chilo, seppie e calamari 50 Dh, ombrina a 40, polipi circa 75, pesce spada e triglie a 40, ecc. ecc.)
Un bravo meccanico elettrauto è Rihani Abdslham, a fianco dell’Agenzia voyages Soupratours; per eventuali saldature andate con fiducia al Garage Soudure di Assan Rhimms, che mi ha costruito un serbatoio supplementare di gasolio con 700 Dh: a Dakhla tutti riparano qualcosa, prima a dopo il viaggio: ho spesso riverniciato lo chassis con antirombo a 400 Dh, le carrozzerie sono convenientissime.
Dopo una bella grigliata di pesce sulle spiagge o un pranzetto al ristorante Casa Luis, cocina española, siete pronti per il grande balzo verso la frontiera Bir Guendouz.
Fate il pieno in città e rabboccate ai distributori che troverete per strada, in quanto in Mauritania il carburante è più caro; altro motivo per arrivare col massimo pieno in frontiera è la possibilità di evitare l’ingresso a Nouadhibou, primo paese mauritano che non ha particolari attrattive, a parte la baia con le navi arenate e … la vergogna di avere ancora sette chilometri di pista in perenne sistemazione, nonostante i miliardi piovuti dal cielo della Comunità Europea, Egitto, America, Giappone e da tante parti del mondo per “favorire” le licenze di pesca.
Dopo aver fatto frontiera, se dovete pernottare, potete farlo vicino alla polizia se avete l’autonomia di carburante, altrimenti sarete costretti ad andare a Nouadhibou, al camping La baie du Levrier o ad altri; sappiate che fra la prima città della Mauritania e la capitale Nouakchott, esiste semplicemente il nulla di 500 km.
Arrivati alla capitale, dopo il primo rondò, troverete a sinistra l’Auberge Sahara, ottimamente gestito dalla bella Kania, moglie di Sidi Bary, nota guida del deserto (tel. 6623181/63633700 GPS N 18.06.156’ W 15.59.824’).
Troverete camere pulite, bagni di standard europeo, possibilità di rimessaggio del vostro veicolo ed anche una grande tenda mauritana in giardino, per i budget più ridotti. Chi volesse dormire in riva al mare, può farlo al Terjit Vacances; per andarci, dopo il terzo rondò girerete a destra fino al porto, il camping lo troverete subito dopo, con la sua accoglienza glaciale, toilettes in stato pietoso e frequentazioni notturne di innamorati nei bungalow. Se, arrivando a Nouakchott, doveste decidere di fare subito il cambio degli euro, sempre al terzo rondò girate a sinistra fino al 2° semaforo; nel mercato adiacente troverete tanti cambiavalute per gli euro che, all’epoca del mio viaggio, valeva 360 ouguyia per l’ufficiale e fino a 410 in nero. Usate discrezione nel secondo caso perché si tratta di una operazione illegale anche se diffusissima.



L’ASSICURAZIONE
Costa circa 4000 Oug (12 euro circa) per 5 giorni, ma varia a seconda dei cavalli fiscali e del tipo del vostro veicolo.


INTERNET
Un cyber caffè si trova nei pressi del semaforo precedente quello del mercato.


VISTO PER IL MALI
All’Ambasciata di Nouakchott sono molto gentili e ve lo daranno rapidamente (chiuso il venerdì, a volte aperto sabato e domenica), al costo di 12 euro.


OFFICINA MECCANICA
Fra le tante, posso segnalare, nei pressi dell’Ambasciata suddetta, il Garage Express, con personale molto qualificato.


PREZZO GASOLIO
L’ho trovato rincarato a dismisura in un anno, da 102 a 156 Oug al litro.


GENERI DIVERSI
A parte i bellissimi veli in vendita al mercato a circa 2500 oug e pochi oggetti di artigianato, troverete tutto generalmente caro e di qualità scadente, un vero disastro in una Nazione ricchissima di giacimenti minerari e pesca, dove però il reddito è mal distribuito.


FRONTIERE D’INGRESSO IN MALI
Dalla Mauritania esistono diverse frontiere. Da scartare quella di Selibabi che porta a Kayes con una pista allucinante. Ho anche sperimentato quella di Timbedga che arriva a Nara, un po’ sabbiosa. A conti fatti, l’ingresso migliore rimane quello che parte da Ayoun el Atrous (circa 800 km a est di Nouakchott) e porta a Nioro, nel Mali, tutto su asfalto. Questo percorso lo si fa normalmente in due giorni, a meno che non si voglia fare una deviazione per la bella oasi di Tidjikja nella speranza di vedere i coccodrilli del deserto.
L’asfalto che dalla capitale mauritana arriva a Nema viene denominato la route de l’espoire, la strada della speranza, vi lascerà un ricordo indimenticabile nei primi 150 km fino a Boutilimit e nella parte finale fra il passo di Djouk e Ayoun el Atrous; è questo, a mio parere, un vero acquerello che penetra dentro ed emoziona con i suoi colori pastello di struggente bellezza, un deserto rosa antico, con bianche punteggiature delle tende dei nomadi e i tanti ciuffi di verde di ogni sfumatura: acacie, tamerici, piante grasse, ripeto, un vero colpo d’occhio!


FORMALITA’ D’INGRESSO
Il Mali facilita in questo momento il turista e rilascia alla frontiera un permesso di importazione temporanea del veicolo (cosiddetto Pass Voiture) valido 30 giorni, al modesto costo di 1500 franchi Cefa e altri 2000 di tassa turistica, il tutto equivalente a circa 12 euro. Il cambio della valuta lo farete in frontiera a circa 625 Cefa, al mercato nero di Bamako potreste spuntare fino a 650.


ASSICURAZIONE
Anche nel Mali è obbligatoria e la si può fare in frontiera o nella città più vicina o arrivando nella capitale. Il suo costo, per 30 giorni, si aggira sui 18000 Cfa. Chi avesse l’intenzione di entrare, dopo il Mali, in almeno un altro Paese della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest), farà bene a stipulare l’assicurazione denominata Carte Brune con circa 20000 Cfa per un mese e risparmierà tempo e denaro.


GASOLIO
Il prezzo oscilla attorno ai 450 Cfa al litro e tende a lievitare leggermente nelle regioni più orientali; la rete dei distributori è vasta, ampia e conveniente la scelta dei lubrificanti, ma sarà difficile trovare la stessa marca d’olio motore usata in Italia. Se avete una vettura diesel sarà bene portare di scorta un paio di filtri d’olio e almeno tre/quattro di gasolio, notoriamente poco raffinato; i filtri in Marocco sono molto convenienti.


STRADA PER BAMAK0
Torniamo a Nioro, dove purtroppo, finisce l’incanto dell’asfalto; qui si entra in una pessima pista, forse la peggiore del viaggio, un cattivo benvenuto in Mali! Si tratta di un centinaio di km, ma ci vorranno quattro ore per Djema; da qui a Djdieni le cose migliorano un po’ per l’esistenza di tracciati paralleli ai margini della pista. Dopo Djdieni , un buon asfalto vi accompagnerà fino a Mopti. Massima attenzione nell’attraversamento dei villaggi, dove alcuni cordoli rallentatori sono molto pronunciati e, non superandoli a passo d’uomo, creereste seri problemi agli ammortizzatori, inoltre la polizia vigila sui limiti di velocità. Altro importante fattore di rischio sulle strade maliane (ma anche sulla route de l’espoire, soprattutto al tramonto), sono gli animali vaganti: asini, capre, buoi, cammelli, ne troverete a decine investiti. Assolutamente sconsigliabile viaggiare al buio.


VILLAGGI DOGON
Questa regione è la più visitata del Mali e, al solito, la contaminazione è inevitabile. A Bandiagara, punto di partenza per visitare una delle falesie più celebrate dell’Africa nera, troverete tante sedicenti guide delle quali, in effetti, non ne avreste bisogno. Se volete visitare in tutta indipendenza questi villaggi, sappiate che potete farlo, alla sola condizione di presentare i vostri rispettosi saluti (e un migliaio di franchi) a ogni capo villaggio ricevendo il permesso per l’attraversamento e le foto. Molto gradito il regalo di semi di cola che potete acquistare a Bamako. Cesare Pavese non vedeva altro modo che visitare a piedi la falesia Dogon, sostenendo che “ c’è la stessa differenza che guardare un’acqua e saltarci dentro”; certamente bisogna avere delle buone gambe o salire a dorso d’asino. Il bel libro di Marcel Griaule, Dio d’acqua, Bompiani Milano 1968 è un classico per sapere tutto sulla civiltà Dogon.


RICETTIVITA’ TURISTICA IN MALI
E’ in fase di crescita, il che non equivale a perfezione o efficienza; esistono i Grandi alberghi nella capitale e in qualche città importante, ma attraversare il Mali col vostro mezzo è un’altra cosa e, se non amate i disagi, forse avete già interrotto questa lettura. Pochissimi i campeggi degni di questo nome, alcuni modestamente attrezzati con bungalow, doccia e toilettes senza pretese. I ristorantini dei villaggi sono semplici e poveri, sia di idee che di cibo, come il conto che vi verrà presentato, ma non morirete di fame; dopo il classico riso al pesce, c’è il pollo con patatine fritte e poi, si sa, gli italiani sanno inventare la pastasciutta che aggiusta tutto. Se la notte vi sorprende per strada, vi consiglio di chiedere ospitalità alla polizia o al capo villaggio: l’accoglienza sarà generalmente calorosa e sta a voi lasciare un piccolo “ricordo” del pernottamento. Fra le città turisticamente bene organizzate posso annotare Segou.
Un luogo di pernottamento molto conveniente frequentato da italiani a Bamako è la Mission Catholique; ne esistono due, una in centro (pulita ma rumorosa di notte) e l’altra dopo il vecchio Pont des Marthires, dove girerete a destra arrivando al primo semaforo, quindi a sinistra dopo la curva. Questa Mission è poco più di un parcheggio, recintato, con toilettes di stampo colonial-africano, i preti sono francesi e maliani, le funzioni religiose sono inappuntabili.



AGENZIE VIAGGI A BAMAKO
Non me ne sono mai servito personalmente, ma alcuni amici mi hanno ben parlato di Elisabetta Pincione della Azimut Travel Korofina Nord, rue 122 porte 35, tel 00223-22421110 – 6741116 cell. Balades in piroga sul Niger ed escursioni varie.
Il problema del traffico di una delle più caotiche ed inquinate città africane, lo si risolve lasciando la macchina al parcheggio custodito e prendendo un convenientissimo taxi.


INTERNET
Esiste un bel Cyber café a Bamako, prima del ponte des Marthires, si chiama Les Pyramides e ne vedrete svettare la punta nel bel parco alberato, con parcheggio custodito, bar ristorante e persino aria condizionata!


TELEFONI
Numerosissime le teleboutiques, a volte nei villaggi più sperduti ma qui, aprirne una, è una speranza di guadagno (spesso delusa) e la possibilità di ascoltare il mondo in contatto con chi telefona. Lo scatto, in teleselezione, costa da 75 a 100 franchi Cefa; con 2000 (circa 3 euro) si telefona brevemente in Italia.


QUANTO COSTA ? C’EST COMBIEN?
Alla vostra domanda di turista, solitamente avrete una risposta con una certa maggiorazione rispetto al prezzo esatto; questo fa parte del sistema, basta protestare amabilmente contro le esagerazioni che vanno a mio avviso combattute, per evitare l’equazione: turista ricco = Cfa facile.
Forse può essere utile avere un’idea di alcuni prezzi in Mali: il pane costa 125 Cfa, l’acqua minerale da 350 a 500, la birra Castel 500 il mezzo litro, le banane 100 ogni quattro, i pomodori 50 l’uno, le mele carissime, fino a 200 l’una.
Potrà sembrare ridicolo ma, in un mercato generalmente povero, non si vende a chilo ma a pezzo o a mucchietti di frutta o verdura. Ciò si spiega anche col fatto che le venditrici comprano qualche chilo e traggono dalla vendita a pezzo un piccolo utile; inoltre, la deperibilità dovuta alla mancanza di frigo, che solo pochi benestanti possono permettersi, fa preferire i piccoli acquisti giornalieri, se e quando ci sono i soldi da spendere.
Nei ristorantini, un piatto abbondante di riso con pesce, spesso di fiume o affumicato, costa 750 Cefa, mezzo pollo con patatine fritte circa 1500, la carne bovina è in genere duretta: preferibile il montone alla griglia in uno dei tanti caratteristici forni nei villaggi, dove vale il detto che se c’è fumo c’è arrosto. Il prezzo dei pernottamenti varia molto e passa da circa 10000 Cefa in bungalow fino a 20/30000 e oltre negli hotel, ma a questo proposito passo la mano alle Guide nelle librerie.




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TOMBOUCTOU: UN VIAGGIO NEL VIAGGIO
(meglio se in fuoristrada)
Affermando di esserci stato, sarete dai più considerato come chi ha compiuto qualcosa di grande o di pazzesco: forse diventerete automaticamente un grande pazzo e, in ogni caso, le vostre azioni di Viaggiatore andranno in vetta alle classifiche.
Altri, non sapendo neanche in quale buco d’Africa siete andato a cacciarvi, faranno una pausa di riflessione per poi esclamare: Tombouctou?!, con punteggiature che vanno dall’interrogativo della serie “ma dove sarà mai?” all’esclamativo che vi eleva alla massima potenza della pazzia umana. Il che non significa che, loro, vorrebbero andarci ma sappiate che, al 90%, avrete provocato, più o meno volontariamente, un importante danno di erosione alla rabbia altrui.
La verità è che la mitica Tombouctou, sognata dai grandi viaggiatori dell’800, quando aveva già perduto i fasti dell’antica città piena non solo di oro e di commerci, ma anche importantissimo centro culturale, la regina delle sabbie dove un via vai di cammelli e di piroghe ne accrescevano fama e ricchezza, è da almeno quattro secoli una città morta e isolata.
Paradossalmente, è il suo stesso isolamento a creare il fascino del viaggio e, come scrive Aime, Tombouctou vive ancora oggi, ai nostri occhi di “gente immobile”, il mito di sempre, alimentato dai nuovi carovanieri europei a doppia trazione o in enduro, molti dei quali mascherati con turbante tuareg, che tornano con adesivi o magliette della “mystèrieuse”, ma intimamente delusi, solo per dire a sé stessi e a tutti di esserci stati.
Via fiume o su pista, questa meta rimane inconsciamente una delle più sognate da chi va per Africa.
Una possibilità rimane quella di lasciare ben custodita la macchina a Mopti e andare via fiume su piroga; le piste per arrivarci sono parecchie, ma mi limito a descrivere quella che conosco, i circa 200 km di pessima tôle ondulée che da Douentza porta a Kabara (carburante a Douentza e Tombouctou).
In quanto ai problemi di sicurezza, oggi la rivolta tuareg è rientrata, anche grazie all’assunzione nell’esercito maliano di molti dissidenti; il turismo va forte e la città è assolutamente tranquilla ma, agli amanti delle escursioni in fuoristrada nel deserto che avvinghia la città, consiglio di prendere contatto con Shindouk Mohamed Lamine BP 90 Tombouctou – Mali tel. 00223 6319145 e-mail Shindouk @yahoo.fr. WEBSITE HTTP/SHINDOUK SITE.VOILA.FR.
Si tratta di un vero personaggio la cui autorevolezza gli consente di rappresentare il popolo tuareg in tanti incontri internazionali e, con la sua assistenza, potrete fare escursioni fuori pista, magari intercettando una carovana del sale. Tutto ciò ha un costo che ritengo accettabile e che va contrattato preventivamente in rapporto al numero degli equipaggi e ai giorni. Sconsiglio questa esperienza ai neofiti del fuoristrada o a chi non ha le giuste gomme da sabbia perché qui il Sahara lo si fa sul serio.
Da Douentza a Gao ci sono 400 km di cattiva strada in via di sistemazione; se ne avete il tempo, potete partire alla ricerca di altre emozioni, come gli elefanti fra Boni e Hombori. Il tratta di strada fra Douentza e quest’ultima città è generalmente ritenuto fra i più belli di tutto il Mali.
La visita della grandiosa ansa del Niger e i tramonti di Gao vi lasceranno un bel ricordo.


BUDGET
Difficile quantificarlo: tutto dipende dalle abitudini, dal tempo a disposizione e dalle vostre pretese; una coppia in vettura per un giro di tre mesi, penso debba prevedere una spesa di circa 3000 euro.


CHILOMETRI IN BREVE
Chi vuole fare un po’ di strada in meno, può imbarcarsi; mentre scrivo, la Grimaldi ha sospeso la nave da Salerno a Valencia che ritenevo comoda per i residenti nel sud Italia. Rimane la Civitavecchi-Barcellona. Altra valida opzione è la Compagnie Marocaine de Navigation (COMANAV) fra Genova e Tangeri e la COMARIV fra Sète, in Francia, e Tangeri, con una spesa che in promozione è di circa 700 euro per due persona in cabina, pasti e veicolo compresi.
In quanto ai chilometri, da Tangeri a Ayoun el Atrous, ne percorrerete circa 4000, se non fare deviazioni in Marocco o Mauritania. Da Ayoun ai villaggi Dogon di Bandiagara ci sono altri 1700 km. Partendo dall’Italia, un giro in Mali abbastanza completo di almeno due mesi, minimo tempo indispensabile, può portare la percorrenza da 15000 a 20000 km. Nel mio ultimo viaggio, la visita della parte occidentale del Mali, la Guinea Conakry, il Senegal e la Gambia hanno aggiunto 16500 km alla mia Land Rover.


CONCLUSIONI
Un giro in Mali è un viaggio fra la gente, oltre che attraverso panorami a volte esaltati dal ricordo delle difficoltà per raggiungerli; non aspettatevi grossi animali, ormai scomparsi nei Parchi Nazionali che hanno reso famoso e unico il continente africano. La savana comincia, in Mali, ad accusare i colpi della deforestazione che non avviene soltanto per scopi commerciali, ma per la sovrappopolazione che richiede sempre più legna da ardere e per gli incendi. Andare in Mali ha rappresentato per me un viaggio nella povertà con tutte le sue risorse, ma anche una specie di purificazione mentale, uno specchiarsi nelle origini più umane, nel ritrovamento di parti spirituali interiormente perdute.
L’Africa nera e il Mali non sono semplice esotismo per occidentali alla ricerca del sole; se questo vi colorirà solo la pelle senza bruciarvi dentro, tornerete a casa senza aver ricevuto molto. Dopo i chilometri fatti, ciò che conta è l’aver afferrato un concetto di vita ed essere riusciti a specchiarsi nella purezza delle origini con tutte le difficoltà che queste comportano e la forza interiore che ne riceverete.
Ho spesso riflettuto, attraversando i villaggi, sulla differenza fra la giovane, triste ed annoiata mamma europea che spinge il passeggino verso l’ipermercato e la povera, spesso sorridente africana scalza che ti saluta, col bambino sul dorso avvolto nello scialle.
Altre mamme le vedi battere il pesante pestello per frantumare i cereali del misero pasto, sempre col bambino in spalla, la testolina che ciondola al ritmo dei colpi.
Altre, hanno preso, chilometri più in là, un po’ di frutta o verdura che sperano di vendere al mercato o ai bordi della strada, sempre con un fagottino sulle spalle, muto, perché è difficile sentire un bambino africano che piange.
Questo, in Africa, è solo l’inizio della vita, in un contesto di difficoltà che ci farebbe crollare. Di notte, nei villaggi bui le ombre scivolano lievi coperte di silenzio, al massimo ti lanciano un “ca va?, come stai?, senza fermarsi, e ti lasciano dentro una grandiosa lezione di vita e quel senso di stupenda dignità della miseria che premiano il mio andare per Africa.
Se non riceverete, laggiù, un po’ di questi doni, vorrà semplicemente dire che la vostra “sintonia” è diversa e, in questo caso, sarà nera per voi perché tornerete col dubbio che avreste potuto andare altrove.

Nicola Lo Re.