Un po' di storia

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Written on 01:00 by Maw Agency

Le prime menzioni del DivX risalgono alla fine degli anni novanta, quando l'industria dell'intrattenimento, scoperto che il DVD non era per nulla a prova di copia, si era messa al lavoro su un nuovo standard. Questo standard, simile al DVD, doveva consentire di bloccare dopo un periodo di uso di 48 ore la riproduzione dei dischi. Le successive visioni avrebbero richiesto il pagamento di un costo addizionale.

Insomma compro un disco, lo guardo per due giorni, poi se voglio guardarlo di nuovo devo pagare una quota addizionale.

Nel 1999 il progetto viene abbandonato, complice il fatto che creare uno standard concorrente al DVD non avrebbe favorito le case cinematografiche, ma anche vista la fiera opposizione degli appassionati che non avrebbero tollerato vincoli alla visione dei loro titolo preferiti.

Il DivX ;-) della Rete

Mentre il progetto commerciale falliva un certo Jérôme Rota realizzava e pubblicava il DivX ;-) (la faccina è parte del nome), un formato di file video realizzato a partire dall'implementazione di Microsoft dell'MPEG 4.

Del DivX originario Rota prende solo il nome. Per il resto il formato è un hack di un prodotto commerciale di Microsoft e nasce per poter salvare in un CD un film intero ad una qualità più che discreta.

Dopo l'esordio nell'undergound DivX ;-) lentamente perde la faccina e il codice Microsoft, per diventare un prodotto commerciale distribuito gratuitamente da DivX Networks e un progetto Open Source gestito dal Project Mayo.

Nel giro di pochi anni il DivX prende piede tra i cinefili come l'mp3 aveva spopolato tra gli audiofili, fino a diventare un vero e proprio fenomeno.

Per convertire un DVD in DivX, con i computer di oggi, ci vogliono più o meno 4 ore, ma il risultato è straordinario. In 700 MegaByte c'è un film intero, in 16:9, con un audio ad alta qualità, pronto ad essere copiato su un CD vergine del costo di pochi euro.


Il movimento del DivX

E mentre i processori dei computer diventano più potenti, accorciando i tempi necessari alla conversione dei DVD, i collegamenti Internet diventano più veloci, rendendo più facile lo scambio di questi file.

Ed è dallo scambio di film, ma non solo, che nasce il movimento del DivX, che sfrutta gli eredi di Napster per diffondere un archivio di cinema, televisione, animazioni che cresce di giorno in giorno.

Non sarà ancora facile realizzare un DivX, ma con la diffusione negli Stati Uniti dei Personal Video Recorder sta diventano comune l'archiviazione in digitale delle proprie serie televisive preferite: da Twin Peaks ad X-Files, da Queer as Folk ad Oz, dai Simpson a Futurama, in Rete c'è un archivio completo di tutte le serie televisive di culto negli states.

I film escono ormai su Morpheus e su Kazaa pochi giorni dopo la loro uscita cinematografica, e mentre in archivio ci sono già quasi tutte le uscite di DVD degli ultimi anni, stanno facendo la loro comparsa una serie di cult movie del circuito indipendente come i film di esordio di Peter Jackson o di Mel Brooks.


Qualcuno ha perso il treno

Mentre uno standard nato per fare uno sberleffo all'industria del cinema, rubando un nome odiato e codice commerciale, è diventato lo standard per il video ad alta qualità sembra che chi aveva fatto del video e dell'audio in Rete il proprio business abbia perso il treno.

Real Networks, Microsoft con il suo Windows Media e Apple con QuickTime hanno perso una grande occasione. Sono rimasti a guardare dei ragazzini modificare il loro sistemi e realizzare a partire da questi uno standard che è diventato un movimento.

WebMasterPoint.org

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