Etiopia - Notizie Pratiche

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Written on 15:13 by Maw Agency

INTRODUZIONE: quando si pensa Etiopia si pensa quasi sempre ad un paese povero e desertico in preda alla fame e alla guerra. Dimentichiamo però che questa nazione dell’Africa orientale ha una storia e cultura delle più affascinante. Unico stato africano a non essere mai stato colonizzato, l’Etiopia è fiera della sua lotta per l’indipendenza. Si distingue da una grande varietà di paesaggi e una ricca eredità cristiana ortodossa che ha saputo conservare malgrado l’adozione dell’ islam nei paesi vicini.
Comunque un viaggio in Etiopia rimane un’avventura. Le strutture turistiche sono ancora limitate e il comfort pure. Ancora poco visitata, ancora segnata dalle recente guerre, l’Etiopia accoglie però con un gran senso dell’ospitalità i viaggiatori malgrado la miseria nera nella quale vive la maggioranza dei suo cittadini.

GEOGRAFIA: sita alla punta orientale del continente, il corno d’Africa, l’Etiopia rimane accerchiata dal Sudan all’ovest, l’Eritrea al nord, la minuscola repubblica di Djibuti e la Somalia a est e il Kenya al sud. Costituita da un alto piano intagliato da profonde gole come la valle del Rift. Le terre agricole concentrate lungo le pianure del Nilo Blu nell’ovest del paese rappresentano poco più di 12% del territorio e forniscono l’essenziale per sovvenire al paese.
Nome ufficiale: Repubblica Federale e Democratica Etiope.
Superficie: 111127 000 km2 pari a 2 volte la Francia
Popolazione: 65 milioni
Capitale: Addis Abbeba
Lingua: amarico e quasi nessuno parla bene l’inglese
Religioni: cristiana, islamica, animista.
Istituzione politiche: repubblica federale
PNB/abitanti: 120$ (2005)
Fuso orario: GMT+2ore
Moneta: il birr, nel 2005: 1$=8birr, 1 euro= 11birr

CLIMA: anche se l’Etiopia è vicina l’equatore, l’alto piano centrale è caratterizzato da un clima temperato, con temperature medie annue di 16 gradi. Soltanto a est, vicino al Mar Rosso e nell’ovest presso i confini col Sudan che esistono periodi di grand caldo. La principale stagione delle piogge si situa tra la metà di giugno alla meta di settembre circa. Alcune piogge anche a marzo e aprile.

FAUNA E FLORA: negli ultimi 25 anni quasi l'80% delle foreste del paese sono state eliminate per rispondere al bisogno di legno per combustibile e per la costruzione. Alla fine del XX secolo degli eucaliptus provenienti dell’Australia sono stati introdotti per lottare contro la deforestazione, ma questi alberi dal rapido sviluppo hanno un effetto nocivo sull’ambiente: la fauna indigena non li apprezza e nulla cresce nelle vicinanze delle vecchie radici, accelerando così l’erosione del suolo.
La vita animale è pure in declino. Troviamo ancora numerosi scimmie come il babbuino e diverse specie di antilope. In compenso il paese censisce oltre 830 specie di uccelli.

FORMALITÀ: visto obbligatorio, valido 1 mese e si ottiene facilmente sia all’ambasciata sia all’aeroporto con 20$ da saldare in questa divisa soltanto! Riempire la fiche di sbarco mentre si sta in coda davanti allo sportello dei visti. Non sono richieste né foto né il libretto delle vaccinazioni, anche se la vaccinazione contro la febbre gialla rimane obbligatoria.

DOGANA: le formalità amministrative sembrano non più esistere, nessun particolare controllo. Per il ritorno i doganieri possono dimostrasi rognosi con gli oggetti che sembrano delle antichità come le croci. Meglio farsi rilasciare dal negozio o dall’ambasciata un giustificativo.

SALUTE: vaccino per la febbre gialla obbligatorio, portarsi il libretto delle vaccinazioni anche se nessuno ve lo chiederà.
Rischio di malaria (zona 3), prevenzione da fare, ma nella capitale non è presente quindi la cura può essere iniziata soltanto alla vigilia della partenza per le campagne. Proteggersi la sera contro le zanzare.
Nel paese sono reperibili soltanto medicine di uso comune come contro le diarree, le farmacie non hanno tanto stock e sono mal rifornite. Nessun medicamento contro la malaria.

FESTE: il 19 gennaio i cristiani etiopi festeggiano il battesimo di Cristo all’occasione della Timkat. Durante questa festa che dura 3 giorni e particolarmente sentita a Lalibella, Gondar e Addis Abbeba, i preti delle varie chiese portano fuori i “tabots�?, altari di legno e li portano sino all’acqua sacra.
Entutatash: è il giorno dell’anno nuovo celebrato l’11 settembre ed è pure la festa di San Giovanni. Al 27 settembre viene celebrato la Maskal, che celebra la scoperta della Vera Croce sulla quale il signore fu crocifisso. Due volte l’anno in luglio e al 26 di dicembre viene celebrato San Gabriele in un villaggio nei pressi di Harrar. Seguendo il calendario ortodosso Natale si festeggia il 7 di gennaio.

BUDGET/VISITE: Dollari e euro da portarsi dietro in contanti e/o travellers. Pensare ad avere dei dollari per pagare le tasse di aeroporto e il visto: 40$ a testa (2005)
I prezzi sono sempre più cari per i turisti e la richiesta di soldi è continua: in queste condizioni è difficile mantenere la calma ed essere rispettosi, visto il trattamento esoso a cui i turisti sono sottoposti .
Visite chiese, siti, moschee…: prevedere un budget importante: 30 birr per ogni entrata nelle chiese. A Lalibella circa 100 birr a persona per tutto il sito, guida obbligatoria: 150 bir per uno ufficiale e 50 se non ufficiale, pensare a portarsi dietro una lampadina.
Museo di A.A.: 10 birr
Chiesa di Gondar: 50 birr
Parc du Mago: 70 birr a persona, 20 per il veicolo
Konso villaggio: 30 birr a persona, guida obbligatoria: 30 birr
Turmi: 50 birr per il veicolo
Parco di awash: 50 birr a persona , 10 birr per il veicolo
Harrar: guida locale da 20 a 150 birr ma non necessario, la città è piccolina. Per la cena delle iene ci sono due posti, il meglio pare essere quello della porta di Fallana, costa circa 50 birr a persona ma dipende del numero di turisti presenti, un po' turistico…

LA LINGUA: esistono in Etiopia tante lingue quante etnie, quindi circa 80. L’amarico parlato nel centro del paese è la lingua amministrativa, ma il tigriya usato nel nord e l’orominya nel sud hanno un statuto semi ufficiale. Gli Oromo, il più grande gruppo etnico del paese è composto da cristiani, musulmani e animista tradizionali. L’amarico usa circa 231 caratteri, interessante è vedere una macchina da scrivere, non farsi sfuggire l’occasione se si presenta. L’inglese è insegnato ovunque e comincia ad essere parlato, anche se male.

Autore:
Graziella

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