Come convertire da VHS a DivX

0

Written on 10:52 by Anonimo

Da VHS a DivX

Premessa
Su Internet si possono trovare molte “guide” sulla compressione DivX, ma sono quasi tutte orientate alla conversione da DVD, e non ho trovato finora nulla che si riferisca alla digitalizzazione delle videocassette e delle trasmissioni TV; ho quindi dovuto procedere per tentativi ed errori, nel corso di diversi mesi, prima di arrivare a una procedura standard per me soddisfacente.
Questo documento, lungi dal voler essere qualcosa di definitivo e di particolarmente autorevole, non fa altro che descrivere passo per passo come procedo attualmente; può essere considerato come una discreta base di partenza.
I termini del problema
Si tratta di “travasare” su CD-Rom un video della durata, tipicamente, di 90-120 minuti. Vivo in Europa, quindi ho a che fare solo col sistema PAL di trasmissione TV, e non ho nessuna esperienza né di SECAM, né di NTSC. Il mio computer ha Windows come sistema operativo, e non ho nessuna esperienza di altre piattaforme. Quindi tutto ciò che esporrò sarà relativo solo al mondo Windows.
Il video e l’audio devono essere convertiti da analogico a digitale, compressi e riversati su CD. A questo scopo è necessario che nel vostro computer siano presenti, oltre al masterizzatore, una scheda audio e una scheda di acquisizione video.
Il processo avviene in due fasi: cattura e ricompressione. Nella cattura acquisiamo dal videoregistratore (o dal sintonizzatore TV) i dati audio e video, nella ricompressione li trattiamo per potere farli stare in un CD.
Perché comprimere?
In termini “computerologici” un fotogramma PAL ha le dimensioni di 720x576 pixel (punti), totale 414720 pixel. In un secondo (sempre nel sistema PAL) scorrono 25 fotogrammi, quindi un video a piena risoluzione PAL, digitalizzato a 16 milioni di colori (3 byte per pixel), non compresso, “pesa” 414720 x 25 x 3 = 31.104.000 bytes al secondo, cioè più di 19 MB! Un film di 90 minuti occuperebbe 104.414 GB solo per il video…
I nostri sistemi domestici sono ben lungi dai requisiti di spazio e di efficienza del disco rigido necessari per realizzare qualcosa del genere; inoltre il nostro scopo è comunque, come detto, di travasare un film in un CD, che contiene 650 MB di spazio. Quindi bisogna comprimere – e comprimere moltissimo!
Comprimere significa in questo caso fare stare i dati digitali audio e video in meno spazio rispetto all’originale. La compressione dei dati multimediali (sia video che audio) comporta sempre una perdita qualitativa. Maggiore è la compressione, maggiore la perdita di qualità (in termini oggettivi). Però se l’algoritmo di compressione tiene conto della fisiologia e della psicologia è possibile avere risultati soggettivamente molto soddisfacenti. Ad esempio il sistema di compressione audio MP3, che tiene conto di particolarità psicoacustiche e fisiologiche dell’ascolto, rende possibile ridurre di oltre 10 volte i dati audio digitali con una perdita qualitativa (soggettivamente) modesta. L’algoritmo DivX realizza un risultato simile per i dati video.
Useremo proprio questi due algoritmi per il nostro “travaso”. I componenti software che realizzano l’algoritmo di compressione (e ai quali è demandata anche la decompressione dei dati) si chiama codec (COder-DECoder).
Perché dobbiamo procedere in due fasi?
Fare tutto in una volta sarebbe molto comodo, ma non è possibile perché con i computer attuali non si riesce a realizzare compressioni elevate “in tempo reale”, “tenendo il passo” col flusso dei dati in arrivo durante l’acquisizione. La quantità di calcoli che il computer deve fare per comprimere è proporzionale all’entità della compressione – e come già detto dobbiamo comprimere moltissimo.
Quindi nella prima fase acquisiremo il nostro video con un rapporto di compressione basso, in modo da non perdere dati e da ottenere la massima qualità; poi lanceremo la ricompressione, che durerà molto più della lunghezza del programma acquisito (col mio Pentium III overclockato ci vogliono circa 3 minuti per comprimere 1 minuto di materiale).
Raccomandazioni preliminari
Videoregistratore: le testine devono essere PULITE per evitare grane superflue. Usare un cavo di buona qualità per connetterlo all’apparato di cattura.
Videocassette: è bene riavvolgerle prima della cattura. In certi casi ho notato che dopo aver riprodotto la videocassetta una volta o due prima della cattura certi disturbi spariscono o si attenuano.
Computer: più è veloce meglio è, specie per quanto riguarda la ricompressione. Per quanto riguarda la cattura, occorre uno hard disk molto capace, che per evitare perdite di dati deve essere tassativamente deframmentato prima di ogni cattura col Norton Speed Disk (che è efficiente e veloce), o alla peggio coll’Unità di deframmentazione dischi (presente in Start/Programmi/Accessori/Utilità di sistema). E’ utile destinare una grossa partizione per i soli lavori video, perché così la deframmentazione sarà o non necessaria (se la partizione è vuota prima della cattura) o molto più veloce. La mia partizione di lavoro è di 32 GB, ma ci si può arrangiare anche uno spazio minore in certi casi che vedremo più avanti. Eventualmente considerate l’ipotesi di aggiungere un altro Hard Disk al vostro sistema, visto che oggigiorno la spesa è relativamente modesta.
Software e siti Internet
Tutto il software che ora elencherò è scaricabile da http://www.doom9.org o da http://www.digital-digest.com/divx/. Questi siti contengono anche molti link ad altre locazioni Internet interessanti per chi si occupa di compressione video; inoltre su questi stessi siti sono presenti un gran numero di “guide all’uso”, sia per principianti sia per smaliziati, che possono essere utilissime.
Per la cattura può talvolta andar bene l’apposito software che avete trovato allegato alla vostra scheda di cattura video. Purtroppo nella maggior parte dei casi questo software non è qualitativamente sufficiente, perché tende a “perdere” fotogrammi, soprattutto nel passaggio tra la fine della scrittura di un file e l’inizio della scrittura del prossimo. Vi consiglio caldamente di acquistare (a 25 dollari) il programma AVI IO: http://www.nct.ch/multimedia/avi_io/, che io uso con eccellenti risultati. Questo è l’unico programma di mia conoscenza che mantenga bene il sincro audio anche quando il segnale video è cattivo.
Altro per la cattura non serve. Invece per la ricompressione servono diversi programmi, tra cui un editor audio qualunque, anche di scarsa potenza, che servirà più che altro per i “fade-in” ed i “fade-out” (quando necessari). Ecco la lista dei programmi fondamentali:


Windows Media Player Occorre almeno la versione 6.4, ma se avete abbastanza memoria (128 MB) potete installare la 7. Il Media Player contiene anche i codec audio MP3, ma con la limitazione di non poter codificare a più di 64 kilobit/sec.
Codec DivX Dopo l’installazione dovete riavviare Windows. Installateli dopo il Media Player!
Codec MP3 Se avete videocassette e videoregistratore HI-FI conviene procurarsi un codec “crackato”, che non hanno le limitazioni dei codec “gratuiti” compresi nel Media Player. Un’alternativa gratuita è costituita dai codec Lame DirectShow.
VirtualDub Programma potentissimo per la compressione e l’editing dei file video. E’ incredibile che sia un freeware… Può servire anche per la cattura, come detto prima. Lo help è una vera miniera di informazioni per il principiante.
Smart Deinterlacer filter for VirtualDub Scaricabile presso http://www.geocities.com/Colosseum/Pressbox/8699/index.html

Advanced DivX Bitrate Calc Di questo software molto carino, trovabile su http://dvdrip.da.ru, a me serve soprattutto la sezione per calcolare le proporzioni giuste riducendo il formato del fotogramma. Se dopo l’installazione la finestra del programma è piena di segnetti strani cliccate sul rettangolo in basso a destra per passare dal russo all’inglese.
Per il calcolo del bitrate preferisco usare il programma seguente:
Ecuador’s AVI Bitrate Calculator Si trova presso http://www.geocities.com/ecuador_gr.
Normalize
DeDynamic
AutoTune (uno dei tre – io uso il Normalize). Serve per normalizzare l’audio più rapidamente che con un editor audio.
MicroDVD Serve per la visione dei vostri “prodotti finiti”. In realtà se ne può fare a meno (i file DivX possono essere visti anche con il Media Player), oppure usare un altro visualizzatore più semplice. Il MicroDVD però consente di implementare i “capitoli” (cioè l’accesso diretto alle singole scene), i sottotitoli, colonne sonore in lingue diverse, proprio come nei DVD. E’ un programma con qualche difetto, tra cui l’uso non facilissimo, ma nel complesso secondo me non ha concorrenti credibili.
ZoomPlayer Un ottimo software freeware per chi come me ha l’uscita video del computer collegabile al televisore. Spesso le proporzioni del fotogramma sono corrette sul monitor, ma non sul TV; collo ZoomPlayer è possibile correggerle a piacimento.
Premessa alla cattura
Qualunque scheda di cattura video può solitamente produrre un file in formato Microsoft AVI (Audio e Video Interpolati) con compressione M-JPEG (Motion JPEG - ogni singolo fotogramma viene compresso per mezzo dello hardware della scheda di acquisizione con algoritmi JPEG). In questo file AVI viene registrato anche l’audio digitale (non compresso).
Alcune schede di cattura possono produrre file in formato MPEG o MPG, di dimensioni assai più ridotte e con compressioni assai maggiori. Per esempio la mia ATI All-In-Wonder Radeon 7500 ha questa possibilità, ma è obbligatorio usare il programma di cattura ATI, che non mantiene bene il sincero audio. Potete al limite provare ad acquisire anche in MPEG (colla minore compressione possibile, mi raccomando!), però poi per ricomprimere l’acquisito dovrete usare il programma Flask MPEG (che io uso esclusivamente per convertire i DVD), o procurarvi l’Avisynth per poter usare il VirtualDub. Tenete comunque presente che minore è la compressione dell’acquisito, maggiore sarà la qualità del DivX finale.
Per un’acquisizione di massima qualità consiglio a chi non avesse lo hardware di compressione MJPEG (o MPEG) a bordo della scheda di acquisizione di usare un codec MJPEG software, e cioè il Pegasus PICVideo MotionJPEG Codec (18 dollari), downloadabile in versione di prova da http://www.jpg.com/video/mjpeg.htm (ma si trova anche crackato).
Torniamo a parlare dell’AVI. Il formato AVI è indipendente dai codec audio e video, difatti lo useremo anche per il “prodotto finito”, nel quale il codec video sarà il DivX, e il codec audio sarà in linea di principio l’MP3. L’AVI ha una limitazione molto fastidiosa: ogni file AVI non può essere più grande di 4 GB (4096 MB). Io acquisisco a tutto schermo e colla minima compressione, con un bitrate risultante intorno ai 3 MB/sec, quindi raggiungo il limite dei 2 GB in 24 minuti circa. Per continuare l’acquisizione bisogna quindi chiudere questo file e iniziare a scriverne un altro. E’ importante che in questo passaggio non si perdano fotogrammi. Alla fine risulterà registrata sul disco una “catena” di file AVI numerati progressivamente.
Preparazione alla cattura
Deframmentate il vostro Hard Disk. Pulite le testine del videoregistratore con un’apposita videocassetta e collegate la sua uscita di linea alla scheda di acquisizione. Se è il vostro primo tentativo, usate per il test una videocassetta vergine e appena registrata col vostro apparecchio, per minimizzare i fotogrammi persi a causa del nastro o del tracking starato.
Chiudete tutti i programmi attivi, disattivate i salvaschermi e il risparmio energetico, sospendete antivirus e qualunque altro programma corra il rischio di entrare automaticamente in esecuzione. E' vitale che durante la cattura tutte le risorse del computer siano a disposizione del programma di acquisizione.
Aprite il programma di acquisizione allegato alla scheda di cattura e programmate il driver di cattura (VidCap) perché riceva i dati dall’ingresso linea in PAL a 25 fotogrammi al secondo. Scegliete possibilmente il formato massimo dell’immagine (720x576 o giù di lì) e la compressione MJPEG con la migliore qualità possibile (minima compressione).
Scegliete il formato audio: se il vostro registratore è mono come il mio, o se dovete acquisire da una videocassetta con audio non HIFI, difficilmente la banda passante audio sarà superiore a 11-12 KHz, quindi un campionamento a 24 KHz (o 22) su 16 bit sarà sufficiente. Per la prova comunque scegliamo il mono. Avviate il videoregistratore. Impostate col software della scheda audio (o col mixer di Windows) l’ingresso e la sensibilità d’ingresso, facendo attenzione a non correre il rischio di andare in saturazione provocando distorsione audio.
Nelle opzioni di cattura lasciate in linea di massima attivate le scelte di default, ma non permettete che il programma di cattura “sincronizzi il video coll’audio”, né che modifichi il numero dei fotogrammi al secondo! Questo per motivi che spiegherò in seguito.
Prima di cominciare a catturare dobbiamo indicare dove registrare i file, e il loro nome. Vi consiglio di settare una dimensione massima dei file a 2045 MB, anche se il limite teorico è 2048. Catturando con un bitrate attorno ai 3 MB/sec può capitare che il programma di cattura interrompa troppo tardi la scrittura del file, che quindi, risultando anche poco più grande di 2048, potrebbe risultare inutilizzabile in séguito. Per il test fate in modo di catturare una catena di almeno 2 o 3 file (impostando una grandezza piccola per ogni singolo file).
Se ci sono inconvenienti nella cattura (vi vengono segnalati troppi fotogrammi persi durante l’acquisizione) può essere che il vostro sistema non sia abbastanza veloce per tenere il passo coll’acquisizione; provate a ridurre le dimensioni del fotogramma. Se si perdono fotogrammi soprattutto tra un file e l’altro della catena è necessario usare l’AVI IO invece del vostro programma di acquisizione.
In pochissimi casi fortunati si riesce ad acquisire un’ora e mezzo di video senza perdere neppure un fotogramma; comunque i fotogrammi persi sono un vero problema solo quando sono associati a perdite di sincro tra audio e video (nei momenti nei quali il segnale video è deteriorato, se la “crisi” dura più di ¼ di secondo circa, il driver di acquisizione può “impazzire”. A volte “si riprende”, ma il sincro rimane fuori posto; a volte invece tutto si blocca).
Ricompressione
Chiudete il programma di acquisizione e aprite il VirtualDub. Aprite il primo file della catena acquisita. Se il nome dei file della catena rispetta le convenzioni (v. help del VirtualDub) il VirtualDub caricherà automaticamente tutta la catena; altrimenti cliccate su File/Append video segment e aggiungete uno alla volta i file successivi.
La prima cosa da fare è comandare di salvare la colonna sonora con File/Save WAV, per poterla poi normalizzare.
Facciamo adesso una ricompressione esemplificativa; dettagli e spiegazioni li darò più avanti.
Fingiamo di dover produrre un file da masterizzare. Mettiamo che avete acquisito una catena di 2 file. La durata totale della catena la vedete facendo clic su File/File Information. Lasciando aperto il VirtualDub aprite l’Ecuador’s Avi Bitrate Calculator, cliccate su Video Bitrate Calc, mettete in Movie Length un ipotetico 90 (fingeremo di voler inserire lo spezzone acquisito in un CD contenente altro materiale video per un totale di 90 minuti)), in Audio Bitrate scrivete direttamente 32 e in CD Capacity 650. Poi fate clic su Advanced e selezionate PAL frames senza modificare il valore 1. Date OK e annotatevi l’Estimated Video Bitrate.
Chiudete l’Ecuador e tornate al VirtualDub per configurare il DivX. Clic su Video/Compression, selezionate “DivX codec”, cliccate Configure, graduate l’Encoding bitrate sul valore che l’Ecuador vi ha notificato. Il bitrate è il il numero approssimativo di bit (1 byte=8 bit) al secondo che il codec DivX genererà nella compressione video. Non toccate altre opzioni e cliccate OK.
Adesso cliccate Video/Filters. Cliccate Add e selezionate Deinterlacer dalla lista, poi cliccate OK. Nella finestra del Deinterlacer lasciate attivata l’opzione di default (blend fields together) e cliccate OK.
Tornate in Video/Filters, selezionate il Deinterlacer e cliccate “Cropping”, che significa “ritaglio”. Vi verrà presentata una finestra con dentro l’acquisito. Potete andare avanti e indietro nel file col cursore. E’ necessario eliminare le bande nere che probabilmente troverete ai lati dell’immagine agendo sulle freccine dei quattro controlli, e non abbiate paura di “affondare” anche di un paio di pixel nella parte “buona” dell’immagine. Controllate col cursore che i vostri settaggi vadano bene anche in altre zone del filmato e all’occorrenza correggete.
Tornati alla finestra dei filtri, cliccate ancora Add e selezionate Resize. Configuratelo per New width=416, New height=320, Filter mode=Precise bicubic (0.7). Non toccate altro. Cliccate OK.
Tornati alla finestra dei filtri, cliccate ancora Add e selezionate TV, configurandolo per I/Q (chrominance) 3x3 average. Cliccate OK, e OK ancora una volta per uscire dalla finestra dei filtri.
Tutto è a posto adesso per quanto riguarda i settaggi video; assicuratevi che nel menu Video ci sia un pallino vicino a Full Processing Mode.
Rimane da configurare l’audio. Cliccate su Audio/WAV Audio e selezionate la colonna sonora in formato WAV che abbiamo salvato e normalizzato all’inizio. In questo modo il VirtualDub userà quella per sonorizzare il video, e non la colonna sonora contenuta nella “catena” dei files di cattura. Cliccate OK. Cliccate su Audio/Compression. Selezionate il codec MPEG layer 3. Sulla destra appariranno le combinazioni di parametri possibili. Se nell’acquisizione avete catturato l’audio a 24 KHz scegliete la combinazione 24 KHz, Mono, 16 bit, 32 Kbit/s. Se avete campionato invece a 22 KHz scegliete invece la combinazione 22 KHz, Mono, 16 bit, 32 kbit/s. Cliccate OK. Cliccate ancora Sound e cliccate su Full Processing Mode.
Ora possiamo avviare la ricompressione. Cliccate File/Save AVI, date un nome al file, es. “Test.avi” e cliccate OK. Alla fine della ricompressione potrete aprire il vostro prodotto finito col Media Player. Il risultato non dovrebbe essere male, anche a tutto schermo (premete Alt-Invio per ingrandire l’immagine dopo aver avviato la riproduzione).
I dettagli che non ho spiegato prima (in ordine di apparizione)
Fase di calcolo del bitrate: Abbiamo messo 32 nella casella Audio Bitrate perché quello è il bitrate audio che intendiamo usare nella compressione. Volendo una fedeltà audio maggiore possiamo acquisire a 44 KHz, 16 bit, stereo e comprimere usare il codec DivX Audio a 64 Kbit, oppure il codec MPEG Layer 3 a 96 o 128 o addirittura 160 kilobits. E’ importante usare nella compressione lo stesso numero di KHz dell’acquisizione, altrimenti bisogna convertire usando il comando Audio/Conversion del VirtualDub. In questo caso selezionate sempre l’opzione High Quality. A parità di KHz, bitrates di compressione maggiori danno migliore qualità. Abbiamo usato la casella Advanced perché il VirtualDub per default interpola ogni singolo fotogramma coll’audio; questo aumenta di qualcosa le dimensioni del file (cosa da tenere presente calcolando il bitrate, altrimenti ci si ritrova con un prodotto finito che è di qualche megabyte troppo grosso per stare su un CD!), ma in riproduzione ci sono meno problemi.
VirtualDub: raccomando di studiare bene lo help in linea di questo programma.
Audio: Dopo aver estratto l’audio, e prima di normalizzarlo, potremo applicare fadein, fadeout, filtraggi ecc. col programma di audio editing.
Fase di configurazione del codec DivX: settando il bitrate siate prudenti e calate di qualche kbit (5-10) il valore consigliato dall’Ecuador: meglio qualche MB inutilizzato sul CD che dovere ripetere tutta la conversione perché il file è venuto troppo grosso! L’Ecuador, usato nel modo che ho detto, è molto più affidabile degli altri calcolatori di bitrate, ma siccome il bitrate del DivX è variabile, non fisso come quello ad es. dell’MP3, c’è sempre un certo margine d’incertezza. Sulle varie opzioni di configurazione del codec trovate su www.divx.com ampie spiegazioni che vi consiglio di studiare, ma in linea di principio i settagli di default vanno bene. Nella seconda pagina (General Parameters) settate a 250 il Max Keyframe interval visto che andiamo in PAL (25 fotogrammi al secondo) e non in NTSC (29.97).
Cropping: E’ necessario “ritagliare”, e non solo per motivi estetici. Il codec “spenderebbe” un sacco di bitrate per “descrivere” i bordi dell’immagine in costante movimento e “interazione” colle bande nere.
Filtro di deinterlacciamento: rinvio allo help dello Smart Deinterlacer, che adesso non abbiamo usato perché prima di farlo dovremo fare un test. Il deinterlacciamento dello Smart Deinterlacer produce risultati superiori. Per il test scegliete una scena di una ventina di secondi nella quale ci siano movimenti trasversali né troppo lenti né troppo veloci, acquisitela come al solito (solo video), e senza ridimensionare il fotogramma comprimetela (con un bitrate di almeno 2000 kbits) collo Smart Interlacer 7 volte cambiando i 7 possibili settaggi delle sue “advanced options”. Poi valutate i risultati guardando le 7 clip. Solo una dovrebbe essere perfetta. Usate il settaggio corrispondente.
Filtro di ridimensionamento: sarebbe bello non dovere ridimensionare per nulla, ma se non lo facessimo, dovendo settare il bitrate del DivX intorno agli 800-900 kbit per far stare il film in un CD, i risultati sarebbero pessimi, perché le scene mosse sarebbero intollerabilmente piene di artefatti (blocchetti). Inoltre la risoluzione “reale” del sistema VHS è pari a circa 352x288. Invece comprimendo in modo da avere una superficie da comprimere intorno ai 133000 pixel, un bitrate di quell’ordine di grandezza dà buoni risultati. Se il film è relativamente corto, o se decidete di usare due CD, il bitrate sarà quasi il doppio, e invece che a 416x320 potreste comprimere a 512x384 con buona qualità. Questi numeri si riferiscono a materiale nel quale il rapporto larghezza/altezza del fotogramma è di 4:3, come i film in formato standard. Conviene sempre valutare a occhio, facendo qualche prova, se dopo la compressione le proporzioni di cose e persone sono corrette, e correggere di conseguenza. Tenete presente che quello che importa non è tanto rispettare sempre rigidamente la proporzioni colle quali avete acquisito, ma quelle che sembrano più naturali! Per i film in WideScreen (formato “Academy flat”) ad es. mi trovo bene il più delle volte con settaggi di 432x288, che non è 16:9, ma questo perché nel passaggio al telecine hanno tagliato un po’ della larghezza del fotogramma. Ricordatevi che, ridimensionando, i lati minori del fotogramma devono essere sempre numeri multipli di 16. Usate sempre l’opzione “precise bicubic 0.7”, che è la migliore, come algoritmo di ridimensionamento e come contrasto dei contorni.
Filtro TV: Serve per la riduzione del rumore di fondo video. Io lo uso sempre (per il VHS), e sempre col settaggio che ho detto. Nulla impedisce che vi facciate i vostri test cogli altri settaggi, e anche coll’infinità di altri filtri per la riduzione del rumore video trovabili sul sito del VirtualDub e sui link lì presenti.
Altri filtri che mi tornano spesso utili sono il FrameTweaker, col quale è possibile impostare fadein e fadeout del video, e il Subtitler per le sottotitolazioni. Ambo sono reperibili sul sito del VirtualDub alla pagina dei filtri. Se l’acquisito è troppo chiaro o troppo scuro si può intervenire col filtro Brightness/contrast. Quando il rumore video è troppo forte si può usare lo SmartSmoother.
Masterizzazione - MicroDVD
Io masterizzo sempre in DAO (disc-at-once), perché mi sembra che questo sistema permetta un accesso più veloce al CD.
Il MicroDVD consente di realizzare indici, capitoli, schermate di avvio e quant’altro, in modo relativamente semplice. Il risultato è elegante, e soprattutto comodo.
Tecniche avanzate
E’ possibile unire fra loro diversi file DivX col VirtualDub: usate l’opzione “Append Video Segment” dopo aver aperto normalmente il primo file. L’append potrà essere realizzato solo se avete usato gli stessi codec audio e video per tutti i file, se le dimensioni del fotogramma sono identiche, se il framerate è identico in tutti i file e se sono anche identici i settaggi del codec audio. Il bitrate del DivX è l’unica cosa che può essere diversa.
In questo modo è possibile realizzare delle “antologie” di spezzoni, creando un unico file per la masterizzazione. Per mezzo del MicroDVD INI Editor sarà poi possibile creare un comodissimo indice dei singoli spezzoni. Ricordatevi quando “tagliate” gli spezzoni che ogni spezzone deve obbligatoriamente iniziare con una keyframe.

If you enjoyed this post Subscribe to our feed

No Comment

Posta un commento